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Due ex calciatori del Cosenza, Massimo Storgato e Claudio Lombardo, hanno testimoniato nell’udienza del 16 marzo 2022 nell’ambito del processo che tratta la morte di Denis Bergamini che, secondo la procura di Castrovillari, è stato ucciso, in concorso con persone allo stato ignote, dall’imputata Isabella Internò, ex fidanzata del mediano ferrarese.
Processo Bergamini, Storgato e l’ultimo viaggio di Denis verso Cosenza
Storgato, originario di Casale Monferrato, ha conosciuto Denis Bergamini prima della sua dipartita. «Erano all’incirca 15 giorni che mi allenavo con la squadra» ha detto il testimone monferrino. «Tra le cose che mi disse Denis ricordo sicuramente il fatto che aveva intenzione di investire i soldi guadagnati con il calcio nell’attività dei maiali del padre». Su domanda del pm Luca Primicerio ha spiegato che nello spogliatoio del Cosenza non girava droga e che «nessuno ci fece pressioni per perdere mai una partita». Durante il viaggio di ritorno a Cosenza, dopo la sfida di campionato contro il Monza, Bergamini a Storgato avrebbe detto che la relazione con la «ragazza cosentina» era finita.
Processo Bergamini, il lungo esame di Claudio Lombardo
Poi è stata dell’ex terzino sinistro, originario di Voghera, a cui tutti i tifosi del Cosenza sono legati per le sue prestazioni dell’epoca. Una testimonianza chiara e sincera che è stata apprezzata da ambedue le parti processuali. «Giocai a Cosenza per cinque anni, dal 1985 al 1990, e ovviamente Donato fu una delle prime persone con cui legai. Era una persona fantastica e ci frequentavamo sia all’interno dello spogliatoio sia fuori, facendo insieme gite fuori porta, come al mare o in Sila».
«In quel periodo inoltre pranzavamo al ristorante “Elefante Rosso”, e posso dire che consideravo Denis una persona gioviale e allegra se si parlava di cose comuni, poi per quanto riguarda la sua sfera privata e sentimentale era abbastanza schivo. Sapevo della sua relazione con Isabella Internò ma devo dire che nel primo periodo della loro storia d’amore non ho mai assistito a scenate di gelosia, poi probabilmente verso la fine de rapporto si erano create situazioni tormentate», affermazione già presente nel 1989 dinanzi al pm Ottavio Abbate, il primo magistrato che ha indagato sulla scomparsa di Denis Bergamini.
Processo Bergamini, le “voci” sulla relazione tra Baldassarri e Isabella Internò
«Entrambi avevano una gelosia comune a tutte le persone, quando si è legati a una donna o un uomo. Si percepiva comunque che lui soffrisse per il distacco da lei». Lombardo, sollecitato dall’accusa, ha parlato anche del flirt avuto da Isabella Internò con l’ex giocatore Baldassarri. «Conosco la storia per sentito dire, ma non conosco lui personalmente. All’epoca giravano alcune voci sul fatto che Baldassarri avesse avuto una relazione con la ragazza di Denis, ma precedente al loro rapporto e Donato soffriva il fatto che lei fosse stato con un altro prima di lui». La questione relativa all’aborto, invece, Lombardo l’ha appresa dagli organi d’informazione dopo la morte di Bergamini.
La testimonianza, tuttavia, è proseguita circa le “voci” di spogliatoio, ovvero se all’interno dello stesso circolasse droga o se qualcuno si vendesse le partite. Un tema già affrontato nelle precedenti udienze. «Nessuno si drogava, Padovano all’epoca veniva visto come un figlio dei fiori, al massimo, ma proprio al massimo, si sarà fatto qualche canna». Lombardo ha aggiunto che dopo l’addio da Cosenza di Gigi Simoni, passato al Pisa, Padovano e Bergamini vivevano nella stessa casa.
Processo Bergamini, il post-partita di Denis nell’ultima gara giocata con i Lupi
Un’altra circostanza processuale snocciolata dal pm Primicerio è quella inerente al post-partita contro il Monza. Lombardo ha risposto così: «Alla fine della partita c’erano i parenti di Denis, penso il papà, la mamma e la sorella. Nel piazzale antistante lo stadio non ricordo di aver visto altre persone, ma poi mi disse di aver passato la notte con una ragazza in albergo, affermando che “non c’ho fatto niente, ma abbiamo dormito insieme, ho speso anche tanto ma non c’ho fatto niente…”».
Il 18 novembre del 1989, giorno della sua morte, avvenuta a Roseto Capo Spulico, si svolse l’ultimo allenamento prima della gara di campionato contro il Messina. «Non era preoccupato» ha evidenziato Lombardo, al quale il pm ha chiesto l’orario in cui il gruppo squadra si recò al cinema Garden. «Nel pomeriggio all’incirca alle 16.30». L’ex terzino ha poi spiegato di aver buttato addosso a Denis Bergamini, seduto due file sotto di lui, alcune palline di carta. «E lui fece una smorfia in segno di disappunto». E ancora: «Abbiamo appreso della sua morte mentre eravamo a cena. Suicidio? Ipotesi che si è dipanata dopo qualche giorno, nessuno di noi ha pensato che si fosse tolto la vita. Si pensava a un incidente, ritenuto improbabile, o a un omicidio, dovuto alla relazione con la Internò», dichiarazione messa nera su bianco nel 2018 dinanzi alla polizia stradale di Cosenza. Una convinzione, quella di Lombardo, derivata dalle situazioni mediatiche in cui si parlava della morte di Denis Bergamini.
Su domanda del presidente Paola Lucente, circa l’ipotesi del suicidio per amore, Lombardo ha risposto che «non ci credevo, era fuori dal contesto. Mi sembrava assurdo che potesse aver fatto una cosa del genere», escludendo che Denis avesse altri problemi. Infine l’acquisto della Maserati, grazie a Santino Fiorentino, «ma devo dire che lui non era uno sfegatato di auto». In aula poi è stata ascoltata un’intercettazione telefonica tra Lombardo e Gigi Simoni, in cui si parlava dell’aborto e delle reazioni familiari, apprese sempre dai media. L’ex rossoblù inoltre ha aggiunto che Denis non gli ha mai parlato del fatto che volesse sposarsi e che la famiglia di lui non ha mai creduto al suicidio. «Chiede giustizia e verità come tutti noi», ha puntualizzato Lombardo.
Processo Bergamini, il controesame di Claudio Lombardo
Terminate le domande di accusa e parte civile, rappresentata in udienza dall’avvocato Fabio Anselmo, la difesa di Isabella Internò ha approfondito alcuni temi. Prima i quesiti posti dall’avvocato Rossana Cribari e poi quelli dell’avvocato Angelo Pugliese. »Non ho mai partecipato a trasmissioni televisive, ma in alcuni casi le ho seguite. Mi sono interessato al caso, ma non sono mai andato a fondo nella vicenda, leggendo di tanto in tanto quello che mi capitava sotto mano. Il mio unico interesse è quello che affiori la verità» ha risposto Lombardo. «Con Donata (sorella di Denis, ndr) abbiamo parlato un po’ di tutto in questi anni. L’ultima volta che l’ho sentita? Due anni fa. L’aborto? Caddi dalle nuvole quando appresi questa cosa e i discorsi fatti al telefono con Simoni erano mie supposizioni», ribadendo che «non credo che Donato avesse dimenticato lei», mentre nel 2018 aveva dichiarato che Donato Bergamini si sentiva sollevato nell’averla lasciata.
Lombardo nel corso della testimonianza ha precisato di essere rimasto in contatto Sergio Galeazzi, Gigi Simoni, Michele Padovano, Ciccio Marino e Albertino Urban e Giansanti. L’avvocato Pugliese ha chiesto a tal proposito se avesse parlato con qualcuno del fatto che la procura di Castrovillari avrebbe voluto sentirlo sul caso in esame. «Credo che ci raggrupparono, sentendoci un po’ tutti, nel giorno in cui ci fu la partita con le vecchie glorie», disputata nel pomeriggio del 24 aprile del 2018 allo stadio “San Vito” di Cosenza. Infine, la difesa di Isabella Internò ha domandato se Claudio Lombardo conoscesse Roberta Alleati e Roberta Sacchi. In entrambi i casi ha risposto con un “no” secco, evidenziando che «il matrimonio in quel periodo non era contemplato da Denis». Prima del “rompete le righe”, Lombardo ha riferito che nella stagione 89/90 il Cosenza andò in ritiro a Barga in Garfagnana, località della Toscana.