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      Reset a Cosenza, i racconti di De Rose: «Prima collaboravo con Micetto, poi con il fratello Marco»

      Il pentito, condannato nel 2018 per narcotraffico, ha parlato dei presunti affari illeciti dei "Banana". Al termine dell'udienza le dichiarazioni spontanee di Cosimo Bevilacqua, classe 1995
      Antonio Alizzi
      9 luglio 202511:53
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      Reset a Cosenza, i racconti di De Rose: «Prima collaboravo con Micetto, poi con il fratello Marco»

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      Dopo lo show in aula di Carmine Cristini, è toccato al collaboratore di giustizia Vincenzo De Rose. Il pentito, condannato nel 2018 in via definitiva nell’ambito del processo Job Center, è stato sentito dal pubblico ministero Corrado Cubellotti in merito alle dinamiche criminali del gruppo Abbruzzese “Banana” di via Popilia.

      Sebbene abbia dichiarato di aver fatto parte del clan “Rango-zingari“, De Rose non ha mai riportato condanne per associazione mafiosa né tantomeno è stato coinvolto nell’operazione antimafia denominata “Nuova Famiglia”, come ha ricordato in controesame l’avvocato Fiorella Bozzarello.

      È noto che Vincenzo De Rose nella sua vita criminale abbia speso il tempo a spacciare droga soprattutto nella zona del centro storico di Cosenza. Lo dicono le sentenze, in particolare quella di Job Center, dove fu punito con oltre 8 anni di carcere in qualità di partecipe dell’associazione a delinquere dedita al narcotraffico.

      Dopo aver avuto rapporti illeciti con Celestino Abbruzzese, alias “Micetto”, il pentito ha dichiarato di aver collaborato con Marco Abbruzzese, fratello di “Claudio”, nella vendita delle sostanze stupefacenti. Prima si occupava di eroina, poi di marijuana, spiegando che la città bruzia era stata divisa in zone. Gli italiani, ad esempio, avevano la possibilità di vendere cocaina e non era ammesso il “sottobanco“. Chi “sgarrava” veniva punito: pestaggio o gambizzazione. Come nel caso di Salvatore Muoio.

      De Rose ha detto che il gruppo degli “zingari” era composto all’epoca da «Marco Abbruzzese “Struzzo”, Luigi Abbruzzese “Pikachu”, Nicola Abbruzzese, Celestino Abbruzzese “Micetto”, Antonio Abruzzese, e gli altri erano in carcere». Ha spiegato di aver deciso di “saltare il fosso”, perché nel 2017 nacque la figlia. «Volevo cambiare stile di vita, in quel periodo ero libero», ha aggiunto il collaboratore.

      A Cosenza, tuttavia, erano attivi altri gruppi. «Quello di Marco Perna, zona “San Vito”, e Mario Piromallo ma non sono a conoscenza dei canali di approvvigionamento». E ancora: «La zona di Cosenza Vecchia era solo nostra, parlo del gruppo di Micetto. Poi sono passato con il fratello Marco e gestivo la marijuana in tutta la zona del centro storico. Gli Abbruzzese si occupavano anche di usura ed estorsione. Una volta a Marco ho fatto prestare soldi a un ristoratore, mentre gli italiani facevano le estorsioni a Cosenza. Ricordo inoltre che Patitucci, quando era in carcere, sia al sottoscritto che a Noblea chiese di picchiare uno, ma non si fece nulla perché il giorno prima io andai ai domiciliari. Da Marco Abbruzzese inoltre prendevo anche armi che custodivano loro».

      Poi una sfilza di domande su Di Puppo («so che si occupavano di droga a Rende ma non ho mai avuto a che fare con loro»), sulla confederazione («c’era un accordo sui reati da commettere per zone tra italiani e “zingari”»), su Francesco Stola («abbiamo fatto la scuola insieme e andavamo allo stadio, non ho mai avuto a che fare con lui dal punto di vista illecito»), su Gennaro Presta («l’ho conosciuto in carcere, si occupava di droga e riscuoteva il “pizzo”»), su Gianluca Maestri («lo conosco ma non ho avuto niente a che fare con lui, so che sta con gli “zingari”, e si occupava pure lui di droga»), su Denny Romano («non lo conosco ma so che sparò a “San Vito” nel campetto di Marco Perna perché aveva avuto una discussione per motivi sentimentali con Riccardo Gaglianese»), ancora su Marco Abbruzzese («aveva doti di ‘ndrangheta»), su Sergio Del Popolo («zio zio gli aveva prestato 10mila euro sotto strozzo e ogni mese mi dava 500 euro al mese, ma so anche che Del Popolo si ritirava tutti i soldi delle bancarelle alla Fiera di San Giuseppe») e su tanti altri imputati che avrebbero spacciato stupefacenti per conto degli Abbruzzese.

      Il controesame

      Nel controesame, il primo a porre domande è stato l’avvocato Maurizio Nucci, difensore di Cosimo Bevilacqua (classe 1995): «Ero in comune detenzione con lui, parlo del 2014-2015, nel carcere di Cosenza. Dove abitava? Allo stadio», descrivendo alcuni aspetti fisici: «Era alto 1,80, corporatura robusta, un puntino vicino l’occhio, non so se fosse un neo o un tatuaggio». Questa descrizione ha permesso di escludere che si tratti dell’imputato di Reset che al termine della seduta processuale, come vedremo, ha fatto dichiarazioni spontanee.

      A seguire, l’avvocato Amelia Ferrari che ha messo in forte discussione la ricostruzione di Vincenzo De Rose, riguardo il periodo in cui ha avviato la sua collaborazione con la giustizia. «Dice di aver collaborato da libero, ne è sicuro?», ha domandato la penalista. «Intendevo che ero ai domiciliari», ma la penalista ha tirato fuori una carta dal fascicolo processuale del pentito che dimostra come sia stato arrestato il 14 agosto 2017 a seguito di indagini svolte dalla procura di Cosenza mentre il collaboratore era ai domiciliari per il processo Job Center, com’è emerso anche dai quesiti posti dall’avvocato Fiorella Bozzarello: «Ho fatto 180 giorni in carcere, da Cosenza mi hanno passato a Catanzaro e infine Rebibbia, poi sono uscito», ha affermato ma anche in questo caso l’avvocato Ferrari ha fatto notare che il teste in quel periodo non ha mai messo piede al “Cosmai”, essendo stato recluso nel penitenziario del capoluogo di regione.

      L’avvocato Bozzarello, chiedendo lumi su Salvatore Ariello, ha fatto emergere come De Rose abbia soltanto visto l’imputato presente nel rito abbreviato dalle finestre del carcere di via Popilia o durante l’ora di passeggio a una distanza di circa 100 metri.

      Le dichiarazioni spontanee di Cosimo Bevilacqua

      Cosimo Bevilacqua, classe 1995, ha preso la parola a fine udienza: «Signor Presidente, sono nato e cresciuto a Cosenza, in via Popilia ultimo lotto, non ho mai abitato in via degli Stadi, non ho nei o tatuaggi al viso, fino al 1 settembre non ho mai avuto problemi con la giustizia, in quanto incensurato. Dal carcere Vibo mi hanno trasferito poi a Voghera fino al giorno in cui sono uscito sempre per Reset».

      Processo “Reset”, rito ordinario: gli imputati

      • Fabrizio Abate (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Giovanni Abruzzese (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Antonio Quintieri)
      • Fiore Abbruzzese detto “Ninuzzo” (difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Antonio Quintieri)
      • Franco Abbruzzese detto “a Brezza” o “Il Cantante” (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Rosaria Abbruzzese (difesa dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
      • Giovanni Aloise detto “mussu i ciuccio” (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabese)
      • Pierangelo Aloia (difeso dall’avvocato Giulio Tarsitano)
      • Armando Antonucci detto il dottore (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Rosina Arno (difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Fiorella Bozzarello)
      • Ariosto Artese (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgio Misasi)
      • Rosario Aurello (difeso dall’avvocato Ferruccio Mariani)
      • Danilo Bartucci (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Giuseppe Bartucci (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Nicola Carratelli) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giuseppe Belmonte (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Massimo Benvenuto (difeso dall’avvocato Rosario Carbone)
      • Luigi Berlingieri detto “Faccia d’angelo” (difeso dagli avvocati Nicola Rendace)
      • Antonio Bevilacqua (difeso dall’avvocato Giorgia Greco)
      • Cosimo Bevilacqua (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Cesare Badolato)
      • Nicola Bevilacqua (difeso dagli avvocati Giampiero Calabrese e Antonio Ingrosso)
      • Agostino Briguori (difeso dagli avvocati Giuseppe Bruno e Sergio Rotundo)
      • Giuseppe Broccolo (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Andrea Bruni (difeso dagli avvocati Luca Acciardi ed Emilia Spadafora)
      • Pasquale Bruni – classe 1979 (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Pasquale Bruni (difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello)
      • Carmelina Bruniani (difesa dall’avvocato Luca De Munda)
      • Alfredo Bruno (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò
      • Ernesto Campanile (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Carmine Caputo (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Damiano Carelli (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese ed Enzo Belvedere)
      • Placido Cariello
      • Andrea Carpino (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Andrea Vincenzo Caruso (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Francesco Casella (difeso dagli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Fabio Bonofiglio)
      • Michele Castiglione (difeso dagli avvocati Carlo Beltrani e Antonio Quintieri)
      • Andrea Cello (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò)
      • Federico Chianello (difeso dall’avvocato Pierfrancesco Russo)
      • Antonio Chiodo (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Massimo Ciancio (difeso dall’avvocato Luca Acciardi e Annamaria Domanico)
      • Giuseppe Cirillo (difeso dall’avvocato Raffaele Rigoli)
      • Antonio Colasuonno (difeso dagli avvocati Chiara Penna) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Cesare Conte (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Covelli (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Aldo Andrea D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Emma D’Ambrosio (difesa dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Massimo D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari e Valerio Murgano)
      • Alessio De Cicco (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Sergio Del Popolo (difeso dagli avvocati Saverio Spadafora e Antonio Quintieri)
      • Pietro De Mari (difeso dall’avvocato Rossana Cribari)
      • Antonio De Rose (difeso dagli avvocati Raffaele Massimo Greco e Maurizio Nucci)
      • Pasquale De Rose (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Armando De Vuono (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani e Giuseppe Filice) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giovanni Drago (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Patrizia Drago (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Angelo Falcone (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Umile Ferraro (difeso dall’avvocato Pasqualino Maio)
      • Eugenio Filice (difeso dagli avvocati Franco Sammarco ed Eduardo Florio)
      • Anna FIorillo (difeso dall’avvocato Francesco Santelli)
      • Remo Florio (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Fabrizio Fuoco (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Giovanni Garofalo (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Rosanna Garofalo (difesa dall’avvocato Laura Gaetano)
      • Mario Gervasi (difeso dall’avvocato Cesare Badolato)
      • Fabio Giannelli (difeso dall’avvocato Osvaldo Rocca) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Fabrizio Gioia (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani)
      • Giovanni Grandinetti (difeso dall’avvocato Nicola Rendace)
      • Simone Greco (difeso dall’avvocato Andrea Sarro)
      • Stefano Grosso (difeso dall’avvocato Francesco Vetere)
      • Sergio La Canna (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Umile Lanzino (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Fabio Laratta (difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi)
      • Massimiliano Lo Polito (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Silvia Lucanto (difesa dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Lucà (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Gianluca Maione (difeso dall’avvocato Riccardo Maria Panno)
      • Cosimo Manzo (difeso dagli avvocati Linda Boscaglia e Giuseppe Malvasi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Marcello Manna (difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza)
      • Francesco Marchiotti (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Stefano Antonio Marigliano (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Roberta Maritato (difesa dall’avvocato Marco Bianco)
      • Andrea Mazzei (difeso dagli avvocati Alessandro Diddi e Sergio Rotundo)
      • Cosimo Manzo
      • Lauretta Mellone (difesa dagli Amelia Ferrari e Erik Siciliano)
      • Giuseppe Midulla (difeso dagli avvocati Cristian Cristiano)
      • Bruno Mollica (difeso dall’avvocato Francesco Febbraio)
      • Giuseppe Mondera (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Francesco Morabito (difeso dagli avvocati Vincenzo Nobile e Domenico Nobile)
      • Alessandro Morrone (difeso dagli avvocati Giuseppe Malvasi e Domenico De Rosa)
      • Filippo Morrone (difeso dall’avvocato Piergiuseppe Cutrì)
      • Pino Munno (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Silvio Orlando (difeso dall’avvocato Pasquale Naccarato)
      • Massimo Palermo (difeso dall’avvocato Vincenzo Saccomanno)
      • Francesco Papara (difeso dall’avvocato Angela D’Elia)
      • Mario Perri (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Sandro Perri (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Giuseppe Perrone (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Antonio Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Ciro Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Giuseppe Piromallo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi)
      • Antonio Carmine Policastri (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese)
      • Antonio Presta “Tonino” (difeso dagli avvocati Carlo Esbardo e Franco Locco)
      • Giuseppe Presta (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Franco Locco) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Domenico Prete (difeso dall’avvocato Rossana Bozzarello)
      • Remo Prete (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Sergio Raimondo (difeso dall’avvocato FIlippo Cinnante)
      • Paolo Recchia (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Andrea Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Luca Acciardi)
      • Ines Reda (difesa dagli avvocati Mario Ossequio e Angela Caputo)
      • Francesco Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio ed Enzo Belvedere)
      • Paolo Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Marcello Rizzuti (difeso dagli avvocati Bruno Bonaro e Pietro Mancuso)
      • Danny Romano (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Massimiliano Rossiello (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Cristian Francesco Ruffolo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Rosa Rugiano (difesa dall’avvocato Rodolfo Alfieri)
      • Antonio Russo (difeso dall’avvocato Roberto Deni)
      • Domenico Salerno (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Domenico Sannà (difeso dall’avvocato Giuseppe Bruno)
      • Orlando Scarlato (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Salvatore Sesso (difeso dall’avvocato Vincenzo Tridico)
      • Mario Sirangelo (difeso dall’avvocato Fabio Parise)
      • Alessandro Stella (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Francesco Stola (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Francesco Tassone (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Francesca Tiralongo (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Vittorio Toscano (difeso dall’avvocato Senese) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Ivan Trinni (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Mario Trinni (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Antonio Spataro)
      • Danilo Turboli (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Francesco Veltri (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Alessandro Bavaro)
      • Massimo Volpentesta (difeso dall’avvocato Ugo Ledonne)
      • Sandro Vomero (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Antonio Quintieri)
      • Cristian Vozza (difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari e Filippo Cinnante)
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      'Ndrangheta · Calabria · Cosenza · Francesco Patitucci · Reset

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