Nell’inchiesta “Reset” figura anche Paolo Recchia, un soggetto di Casali del Manco, di cui la nostra testata si è occupata in tempi recenti. L’indagato è accusato di associazione a delinquere dedita al narcotraffico ma poche settimane fa la Cassazione ha rimesso tutto in discussione, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Riccardo Maria Panno. Un annullamento con rinvio che ha permesso al difensore di evidenziare la mancanza della gravità indiziaria in ordine all’ipotesi associativa, come sostenuta dalla Dda di Catanzaro.

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Davanti al Riesame di Catanzaro, il penalista Riccardo Maria Panno ha affrontato nuovamente la questione posta agli ermellini trovando conforto nei giudici, i quali hanno escluso l’articolo 74, applicando in sostituzione della misura cautelare inframuraria quella dell’obbligo di firma. Paolo Recchia, tuttavia, non sarà rimesso in libertà. E c’è un motivo ben preciso.

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Nelle scorse settimane infatti la procura di Cosenza lo aveva arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Pressing“, ritenendo che l’uomo presilano fosse uno degli spacciatori di Casali del Manco e dintorni. Per questa inchiesta Paolo Recchia è stato posto agli arresti domiciliari. Vale quindi la misura del gip di Cosenza rispetto all’ultima del Riesame di Catanzaro. Paolo Recchia nell’indagine “Reset” è assistito anche dall’avvocato Francesco Gelsomino.