Udienza importante quella andata “in onda” oggi a Cosenza, davanti al tribunale collegiale, deputato a decidere sulla responsabilità penale o meno di due imputati, Alex Pasquale Simone e Amedeo Lipari, accusati dalla procura di Cosenza di concorso anomalo nel tentato omicidio avvenuto nel dicembre del 2021 nei pressi di viale Giacomo Mancini a Cosenza.

Nel corso della seduta processuale, il collegio giudicante ha deciso di sentire le due persone offese e un teste di polizia giudiziaria che ha fattivamente partecipato alle indagini ai fini del riconoscimento delle persone che hanno attentato alla vita di un ragazzo di Cosenza, in una fredda serata invernale.

Di recente, ad onor di cronaca, gli altri due imputati, Mirko Mattia Voltasio e Andrea Carpino, sono stati condannati a 4 anni e 8 mesi di carcere per lesioni aggravate, dopo la riqualificazione del fatto, in quanto l’ipotesi iniziale era quella di tentato omicidio in concorso, su cui la Cassazione aveva espresso più di una perplessità rispetto a quanto accertato.

La vittima, quella ferita a colpi d’arma da fuoco, non ha riconosciuto Alex Pasquale Simone. All’epoca infatti l’altro soggetto in compagnia di Lipari aveva un cappuccio sul capo. Dalle indagini però i carabinieri avrebbero deciso di accendere i riflettori investigativi proprio su Simone, sulla base di due dati: il primo attraverso una comparazione tra una foto rinvenuta su Facebook e ciò che si vedeva dalle immagini di video sorveglianza acquisite agli atti del fascicolo, e il secondo relativo al fatto che Simone qualche giorno dopo l’evento di sangue sarebbe stato fermato in compagnia di Voltasio.

La persona offesa, quella sera, sarebbe stata trascinata fuori dall’auto da Lipari e l’altro soggetto, finendo tra le grinfie di Voltasio e Carpino, verso il quale avrebbe maturato un debito confermato oggi in aula. Poi l’aggressione, con la pistola puntata contro la vittima (parte civile nel processo con l’avvocato Giovanni Cadavero), ferita alla mano e alla coscia. Tuttavia, il tribunale di Cosenza si è riservato di decidere sulla richiesta di una perizia antropometrica chiesta dalla difesa al fine di verificare se l’uomo incappucciato corrisponda a Simone. Infine, nella prossima udienza sarà sentito il consulente balistico Sandro Lopez, chiamato a testimoniare dall’avvocato Amelia Ferrari, difensore di Simone. Lipari, invece, è difeso dagli avvocati Eugenio Naccarato e Francesco Trombetta.