Il recente via libera del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a due interventi strategici per la Calabria – il raddoppio della Galleria Santomarco (1,6 miliardi di euro) e il completamento della SS 106 Jonica (oltre 13 miliardi stimati) – segna una svolta che può cambiare il volto delle politiche infrastrutturali del Mezzogiorno.

A sottolinearlo è Marco Saverio Ghionna, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cosenza: «La Galleria Santomarco riveste un ruolo fondamentale non solo sul piano tecnico, in quanto tratta ferroviaria ad alta criticità e oggi sottodimensionata rispetto al traffico passeggeri e merci, ma soprattutto sul piano strategico: il suo raddoppio è condizione necessaria per integrare la Calabria al corridoio europeo TEN-T Scandinavo-Mediterraneo, l’asse che collega il Nord Europa ai porti calabresi e al Mediterraneo».

Un nodo strategico europeo

Secondo Ghionna, senza il raddoppio della Santomarco la rete ferroviaria meridionale non sarebbe in grado di sostenere i flussi attesi dall’Alta Velocità Salerno–Reggio Calabria e dalla crescita dei traffici merci provenienti dal porto di Gioia Tauro, uno dei principali hub del Mediterraneo.

Accanto a questa grande opera, resta cruciale l’avanzamento dei cantieri lungo la SS 106 Jonica, una delle arterie stradali più importanti ma anche più problematiche della regione, che necessita di interventi radicali per sicurezza e capacità di traffico.

PNRR e fondi europei in campo

Il presidente degli ingegneri evidenzia inoltre l’importanza di dare continuità ai progetti finanziati con PNRR, FSC e fondi europei, che includono l’elettrificazione della ferrovia jonica, la soppressione dei passaggi a livello, l’arrivo di nuovi treni ibridi, la riqualificazione delle stazioni e il potenziamento dei nodi di Lamezia Terme, Gioia Tauro e Reggio Calabria.

Gli investimenti non riguardano solo il trasporto ferroviario, ma anche l’A2 Autostrada del Mediterraneo, la SS 182 e lo sviluppo della banda ultralarga, in un’ottica di modernizzazione integrata.

L’impatto su lavoro e competenze

Il piano infrastrutturale ha già raccolto il plauso delle organizzazioni sindacali, come Cgil e Cisl, che lo considerano un’occasione concreta di nuova occupazione e crescita per l’economia regionale. Allo stesso tempo, le categorie professionali sottolineano la necessità di garantire qualità progettuale, sicurezza dei cantieri e gestione innovativa delle opere. «È grazie al contributo delle competenze tecniche che la Calabria potrà davvero cogliere questa sfida», ha ribadito Ghionna.

Calabria laboratorio nazionale

Secondo il presidente dell’Ordine degli Ingegneri, la Calabria diventa così il principale laboratorio infrastrutturale del Paese. Ma avverte: «Ora è fondamentale che la Regione sappia mantenere il passo, dotandosi di una politica infrastrutturale coerente, organica e capace di guardare al lungo periodo. Solo con una regia chiara, un approccio proattivo e il pieno coinvolgimento delle competenze tecniche sarà possibile accompagnare gli sforzi del Governo e trasformare i finanziamenti in opere tangibili, capaci di migliorare la qualità della vita dei cittadini e di collocare la Calabria, finalmente, nel cuore delle grandi reti europee di trasporto».