L’uomo fermato dopo l’attacco, un ex militare con problemi psichici, non sarebbe coinvolto nella strage. Le indagini proseguono
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È stato rilasciato l’uomo fermato nelle ore successive alla sparatoria avvenuta alla Brown University, nello Stato americano del Rhode Island. Lo hanno confermato domenica 14 dicembre le autorità locali, precisando che non vi sono elementi sufficienti per trattenerlo o procedere con accuse formali. Si tratterebbe di un ex militare con problemi psichici, inizialmente considerato una persona di interesse ma ora ritenuto estraneo ai fatti.
La sparatoria si è verificata nel pomeriggio di sabato all’interno dell’edificio di ingegneria Holley, nel campus dell’ateneo della Ivy League, mentre erano in corso lezioni ed esami di fine semestre. Il bilancio è di due studenti uccisi e nove feriti, alcuni dei quali in condizioni serie.
«Non ci sono basi per considerare il fermato un ricercato», ha spiegato il procuratore generale del Rhode Island, Peter Neronha, sottolineando che le evidenze raccolte finora «puntano in un’altra direzione». Le indagini proseguono e gli investigatori stanno analizzando nuove immagini di videosorveglianza per individuare il responsabile.
L’uomo era stato individuato nella notte in un hotel di Coventry, a circa trenta chilometri dall’università. L’intervento, a cui hanno partecipato agenti federali e locali, ha portato al sequestro di due armi, ora al vaglio degli inquirenti. Secondo quanto riferito, la persona fermata non sarebbe iscritta all’università. Resta però aperta l’ipotesi che l’autore dell’attacco conoscesse bene l’edificio e l’area.
Drammatiche le testimonianze degli studenti. Joseph Oduro, 21 anni, assistente didattico, ha raccontato di aver sentito spari e urla nei corridoi mentre stava tenendo una lezione. Poco dopo, un uomo armato e con il volto coperto sarebbe entrato nell’aula aprendo il fuoco. Altri studenti hanno riferito di essersi barricati per ore in aule e bagni dopo l’allarme lanciato dall’università.
La presidente della Brown University, Christina Paxson, ha confermato che tutte le vittime sono studenti. Circa duemila persone sono state evacuate e trasferite in luoghi sicuri. Gli esami sono stati sospesi e molti studenti rientreranno anticipatamente a casa per le festività. In serata è prevista una veglia in memoria delle vittime.
Dalla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha espresso cordoglio per i morti e vicinanza ai feriti. Secondo i dati del Gun Violence Archive, la sparatoria alla Brown University porta a 389 il numero di episodi di sparatorie di massa registrati negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno.

