«Una città unica rossa e verde, come i nostri colori». Parole di Antonio Curcio, portavoce del circolo dell’area urbana di Sinistra Italiana ospite della nostra redazione per ribadire il Sì alla fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero. Nell’intervista ha ribadito come la sinistra progressista e riformista abbia sempre ragionato su come unificare i tre agglomerati urbani. «Nonostante ciò – ha detto – muoviamo delle critiche alla legge regionale che non individua percorsi di avvicinamento alla fusione. Ad esempio non si può pensare al Piano Strutturale Comunale, ma dovremmo parlare di Piano Strutturale Associato».

Fatto sta che è la settimana del referendum e Curcio spiega la genesi del posizionamento. «Dopo i risultati delle elezioni Europee, con picchi del 12% nell’area urbana, il circolo si è strutturato con compagni e compagne non rappresentati dagli altri partiti e che provengono da una serie di realtà culturali eterogenee. Si è discusso ampiamente – ha evidenziato – sono emerse anche sensibilità differenti, ma alla fine del percorso ci siamo indirizzati per il Sì alla costituzione di una città unica. A margine, abbiamo comunicato la decisione ai vertici regionali e nazionali».

Se Orlandino Greco, sindaco di Castrolibero, è sulle barricate, Franz Caruso ha detto di essere favorevole alla città unica, ma che non ritirerà il ricorso a cui oggi il Consiglio di Stato non ha concesso la sospensiva sul refendum. «Credo che Castrolibero sia pronta per non essere più il dormitorio del capoluogo, mentre Caruso segue l’orientamento del centrosinistra – ha aggiunto Curcio -. Da lui forse avremmo preferito una maggiore incisività sul Sì. Ciò che ha detto sul debito sono constatazioni. E’ vero che ci sarà da armonizzare i bilanci per i primi anni perché abbiamo un comune in dissesto e un altro in predissesto sciolto per mafia».

Chiusura con uno sguardo su Rende, dove in primavera si voterà per le Comunali. «Mi auguro un’alleanza tra Sinistra Italiana e la Federazione Riformista, così come con tutte le altre forze progressiste. Dal due dicembre cercheremo di riprendere il dialogo, perché la creazione della città unica è un fatto neutro e tutto dipenderà da chi la governerà. Se malauguratamente dovesse essere la destra sarebbe un problema». Questi e altri argomenti nell’intervista video integrale ad Antonio Curcio proposta in apertura di articolo.