Cosenza è una delle città più care per l’acquisto di alimentari e per mangiar fuori. Un dato che si evince da un recente studio su scala nazionale che la nostra testata ha pubblicato nei giorni scorsi. La collega Patrizia De Napoli è scesa in strada per chiedere cosa ne pensano i cittadini di questi aumenti, tra i più alti in Italia. Nel video in apertura tutte le interviste realizzate grazie alle riprese dell’operatore Vincenzo Ciaccio.

A fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 6,5%, a Viterbo il conto del ristorante sale del 15,3% rispetto a un anno prima. Al secondo posto Brindisi, con +12,3% e al terzo Cosenza, +11,5%. La città più “risparmiosa” è Trapani (+3%), in seconda posizione Ancona (+3,2). Per quel che riguarda i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, aumentati in Italia dell’11,8%, equivalenti ad una mazzata pari in media a 665 euro in più su base annua, in molte città + andata ben peggio. A guidare la classifica della città peggiori è Ravenna, dove per cibo e bevande si sborsa il 15% in più rispetto a maggio 2022. Al secondo posto Cosenza, con una variazione dei prezzi del 14,6%