Villaggio Europa prova a ricucire le ferite dopo l’incendio. Le fiamme che una settimana fa nella notte hanno bruciato gli spogliatoi dei campetti, nominati bene comune dal Municipio di Rende, sono un ricordo troppo vivido per essere cancellate istantaneamente dalla memoria. Ma il quartiere popolare di Rende prova a resistere con un’assemblea pubblica portata avanti proprio per discutere del futuro di questa realtà.

E l’assemblea, raccontano gli organizzatori, è stata decisamente partecipata: non solo gli abitanti del quartiere, ma anche altre realtà sociali di Rende. Auser, Giardini di Eva, Comunità senegalese: in diversi hanno preso posto per parlare di quanto accaduto e del futuro che segnerà Villaggio Europa. Solo non si vedevano, però, i rappresentanti del Comune. 

Gli organizzatori: «Abbiamo invitato i rappresentanti comunali con una PEC, ma non hanno risposto»

E l’assenza di ogni singolo partecipante all'assise cittadina non ha lasciato assolutamente indifferenti gli organizzatori, che nella nota diffusa ieri in tarda serata specificano: «Registriamo l'assoluta assenza istituzionale prima e anche dopo il nostro invito inviato via PEC ed anche personalmente a molti». Il comunicato, poi, continua: «A dire il vero ci aspettavamo una vicinanza autonoma ed un interesse concreto, al di là dall'invito di noi semplici cittadini ad una nostra autonoma assemblea e a prescindere da fittizie etichette istituzionali prive di significato reale ed utili a creare muri tra abitanti dei Quartieri e Amministrazione Comunale».

Una nota estremamente dura per commentare un’assenza che, comunque, fa rumore: anche perché lo stesso Municipio aveva avuto diversi incontri, dal momento del suo insediamento, proprio con gli attivisti del quartiere. Incontri che gli stessi abitanti avevano definito «fruttuosi» e nei quali si manifestava una «comunione d’intenti» che però, al momento, pare essersi arenata.

Il futuro dei campetti è comunale?

Non per quanto riguarda i campetti, che sono stati richiusi e posti sotto sorveglianza: «Dopo due giorni in cui era tutto alla mercé di tutti – spiegano gli abitanti del villaggio – per fortuna i campetti sono stati chiusi, i buchi alle reti ricuciti e spesso vediamo passare Carabinieri e Municipale per verificare che non si verifichino altri eventi di questo genere». Nessuna novità, però, sul futuro, se non l’ultima nota, di appena due giorni fa, arrivata proprio dal Municipio, nella quale si parla di gestione diretta da parte dell’Ente. Una possibilità alla quale gli attivisti aprono, pur chiedendo che l’utilizzo resti gratuito.