lunedì,Gennaio 13 2025

La Corte di Appello di Catanzaro revoca la confisca del motel “Sybaris”

Era stato più volte sequestrato e confiscato sia in fase di giudizio ordinario sia in quello riguardante le misure di prevenzione, ma questa mattina la Corte di Appello di Catanzaro, sezione misure di prevenzione, ha messo, probabilmente, la parola fine al caso giudiziario del motel “Sybaris”. Con la sentenza di oggi, la nota struttura alberghiera

La Corte di Appello di Catanzaro revoca la confisca del motel “Sybaris”

Era stato più volte sequestrato e confiscato sia in fase di giudizio ordinario sia in quello riguardante le misure di prevenzione, ma questa mattina la Corte di Appello di Catanzaro, sezione misure di prevenzione, ha messo, probabilmente, la parola fine al caso giudiziario del motel “Sybaris”. Con la sentenza di oggi, la nota struttura alberghiera situata nel comune di Cassano all’Jonio torna a tutti gli effetti ad Augusto Costa. 

Il provvedimento è arrivato, come detto, al termine di un lungo iter nel quale più giudici avevano accolto le tesi della Dda di Catanzaro che all’epoca dei fatti, ovvero dell’inchiesta “Sybaris”, ottennero il sequestro e la confisca del motel, ritenendo che lo stesso fosse stato realizzato con i proventi illeciti dei delitti di usura aggravata dal metodo mafioso contestati al padre di Augusto Costa.

Il valore dell’immobile era di circa 5milioni di euro e nel mese di settembre il motel, vista la confisca, era stato destinato ad uso sociale come deciso da un tavolo istituzionale che si tenne davanti al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, insieme al sindaco di Cassano all’Jonio, Giovanni Papasso, al rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, al vescovo della Diocesi di Cassano, monsignor Francesco Savino e al delegato dell’associazione Libera, don Ennio Stamile. Il motel Sybaris, tuttavia, non è più un bene confiscato e potrà essere riaperto da Augusto Costa.

Grande soddisfazione per la decisione della Corte di Appello di Catanzaro è stata espressa dagli avvocati Enzo Belvedere, subentrato nel secondo grado di giudizio, e Antonio Sposato che hanno smontato tutto il teorema accusatorio, facendo emergere le ragioni del loro assistito. (Antonio Alizzi)

 

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