lunedì,Gennaio 13 2025

Coronavirus, Conte non chiude solo gli stadi

Non ci sarà soltanto il campionato di calcio a porte chiuse. Le disposizioni contenute nel decreto emanato dal Governo per contrastare la diffusione del coronavirus coinvolgono tutto il mondo dello sport. E non risparmiano gli altri eventi, pubblici o privati che siano, in cui sono possibili assembramenti di persone. Niente folle, c’è il coronavirus L’Esecutivo

Coronavirus, Conte non chiude solo gli stadi

Non ci sarà soltanto il campionato di calcio a porte chiuse. Le disposizioni contenute nel decreto emanato dal Governo per contrastare la diffusione del coronavirus coinvolgono tutto il mondo dello sport. E non risparmiano gli altri eventi, pubblici o privati che siano, in cui sono possibili assembramenti di persone.

Niente folle, c’è il coronavirus

L’Esecutivo ha stabilito che «sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnistica o congressuale. Sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro».

Sport, porte chiuse e controlli sugli atleti

Forti limitazioni anche per il mondo dello sport, si diceva, con qualche piccola eccezione. Nel decreto si legge, infatti, che «sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d».

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