giovedì,Marzo 28 2024

Tra Petrini e la Tassone «nessun rapporto corruttivo»

Marzia Tassone non si trova più agli arresti domiciliari perché il tribunale del Riesame di Salerno ritiene che tra l’avvocato del foro di Catanzaro e il giudice sospeso della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini non ci sia stato nessun rapporto corruttivo, ma esclusivamente sentimentale. Annullando in toto l’ordinanza del gip di Salerno, Giovanna Pacifico

Tra Petrini e la Tassone «nessun rapporto corruttivo»

Marzia Tassone non si trova più agli arresti domiciliari perché il tribunale del Riesame di Salerno ritiene che tra l’avvocato del foro di Catanzaro e il giudice sospeso della Corte d’Appello di Catanzaro, Marco Petrini non ci sia stato nessun rapporto corruttivo, ma esclusivamente sentimentale. Annullando in toto l’ordinanza del gip di Salerno, Giovanna Pacifico la sezione del Tdl campano riqualifica il reato di corruzione in atti giudiziari in abuso d’ufficio. Ma è una valutazione estrema, volendo trovare (come si dice in questi casi) il pelo nell’uovo.

Il caso del processo contro la cosca Soriano

L’avvocato Marzia Tassone, infatti, è accusata dalla Dda di Salerno di aver avuto rapporti sessuali con Petrini in cambio di sentenze o provvedimenti favorevoli alla sua difesa. In un caso, secondo l’accusa, Marco Petrini avrebbe rifiutato di acquisire il verbale di un pentito, Emanuele Mancuso, in un processo in Appello contro la cosca Soriano della provincia di Vibo Valentia. Petrini, a dire il vero, aveva spiegato nel corso del suo primo interrogativo, in qualità di collaboratore di giustizia, che aveva applicato il principio di legittimità, ritenendo superfluo ascoltare il pentito vibonese.

Tesi condivisa anche dal Riesame, dopo aver letto le dichiarazioni rese nell’interrogatorio di garanzia da parte di Marzia Tassone e dai rilievi difensivi presentati nell’istanza di scarcerazione. A ciò si aggiunge che la Tassone nell’udienza contestata dalla pubblica accusa non era neanche presente, perché già da tempo aveva rinunciato alla difesa dell’imputato anche se non aveva presentato la revoca del mandato.

Quando si parlava di Staiano e Rotundo

In sostanza, il tribunale del Riesame di Salerno esclude totalmente vantaggi corruttivi della Tassone, ritenendo che tra i due la relazione extraconiugale fosse stabile e datata, ancor prima che la procura antimafia di Salerno avesse iniziato ad indagare sulla Corte d’Appello di Catanzaro. Il Tdl, inoltre, spiega anche i colloqui tra Petrini e la Tassone nell’ambito delle intercettazioni in cui si parlava dell’avvocato Salvatore Staiano e dell’avvocato Sergio Rotundo. Marzia Tassone, a tal proposito, ha chiarito che la conversazione non verteva su notizie riguardanti indagini a carico di Petrini, ma l’avvocato si preoccupava del fatto che uno dei due penalisti di Catanzaro avesse parlato della loro relazione sessuale all’esterno del tribunale di Catanzaro. Da qui nasce, dunque, la discussione.

Le motivazioni (conclusive) del Riesame su Marzia Tassone

Per questo motivo, il tribunale del Riesame di Salerno scrive che «risulta difficile qualificare l’attività svolta in termini di corruzione laddove non si ha contezza della richiesta eventualmente fatta, ma soprattutto della connessa utilità promessa: circostanza quest’ultima, per quanto detto, non chiaramente dimostrata in atti ed anzi contradetta dagli esiti investigativi, atteso che i rapporti intercorsi tra i due indagati sembrano prescindere da accordi corruttivi». La verità è che Marzia Tassone, al pari di Palma Spina, è vittima di un’inchiesta che l’ha travolta. Per colpa di Petrini.

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