venerdì,Marzo 29 2024

Sportello per il reddito di libertà a Cosenza, previsti nuovi aiuti per le donne vittime di violenza economica

Presentato stamattina un progetto che prevede percorsi di implementazione del servizio per supportare nella creazione di un futuro di indipendenza

Sportello per il reddito di libertà a Cosenza, previsti nuovi aiuti per le donne vittime di violenza economica

Si è riunita questa mattina, presieduta da Chiara Penna, la commissione consiliare Pubblica istruzione e Legalità, nel corso della quale è stata presentata l’attività di empowerment dello Sportello per il reddito di libertà del Comune di Cosenza, portata avanti in collaborazione con Spazio Donna Cosenza, gestito dal Moci Cosenza Aps e We World onlus.

Hanno partecipato ai lavori della commissione Mariagrazia Martire, coordinatrice Spazio Donna Cosenza, Giorgia Falco, responsabile dell’area violenza economica di Spazio Donna, e Valerio Pedroni, responsabile nazionale dei progetti We World in Italia.

«L’amministrazione comunale, su spinta del sindaco Franz Caruso, ha avviato una vera e propria attività di empowerment volto al sostegno delle donne che vivono una violenza economica». È quanto ha affermato la presidente Chiara Penna, aprendo i lavori della commissione, a cui hanno preso parte anche il vicesindaco Maria Pia Funaro e l’assessore all’Urbanistica Pina Incarnato, che hanno plaudito all’iniziativa.

«Con queste attività, che implementano i servizi dello sportello per il reddito di libertà – ha proseguito la presidente Penna – l’amministrazione Caruso intende andare oltre l’attribuzione di un mero sussidio, per consegnare un futuro di indipendenza alle donne vittime di violenza economica. In pratica il reddito di libertà, che è pari a 400 euro mensili per un anno, seppur importante non risolve il problema. Ed è rispetto a questa consapevolezza che ci siamo posti il problema di come integrare le donne vittima di violenza economica nel tessuto economico, attraverso il loro inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro».

I percorsi che implementano lo sportello per il reddito di libertà sono stati, quindi, illustrati da Mariagrazia Martire, Giorgia Falco e Valerio Pedroni. «L’azione dello sportello – è stato affermato dai responsabili delle associazioni di volontariato, che hanno affrontato il tema sotto diversi punti di vista e portato all’attenzione della commissione alcuni casi di violenza economica in cui si sono recentemente imbattuti in città – prevede una presa in carico più incisiva delle donne. Per cui accanto all’opportunità di richiedere il reddito di libertà, saranno implementati percorsi personalizzati volti a rafforzare l’empowerment delle donne in campo lavorativo ed economico al fine di favorirne l’emersione e la fuoriuscita dalla violenza economica».

«Nello specifico – hanno spiegato –, i percorsi prevedono l’accompagnamento della donna attraverso strumenti di orientamento e rafforzamento delle competenze personali e professionali volti a favorirne l’accesso al lavoro: colloqui di empowerment, la stesura del curriculum vitae, il bilancio di competenze e la scrittura del progetto formativo, emersione delle competenze, colloqui di orientamento e conoscenza dei servizi del territorio, assistenza per l’accesso ai servizi pubblici, ricerca attiva del lavoro attraverso il matching tra domanda e offerta, creazione di un profilo Linkedin efficace, preparazione al primo colloquio di lavoro,  composizione e analisi del bilancio personale e familiare, accompagnamento all’accesso al microcredito sociale e d’impresa, istruzione pratica di accesso al reddito di libertà».

Il dibattito che è seguito, nel corso del quale si è registrata la proposta della consigliera Bianca Rende di creazione di una rete tra tutte le realtà del territorio per fare massa critica e avere il polso della situazione complessiva, si è concluso con un plauso al progetto.