Arresti a Cosenza, Francesco De Cicco rimane ai domiciliari. Il Riesame non cambia idea
I giudici cautelari di secondo grado confermano la misura nei confronti del politico cosentino, accusato di essere un presunto prestanome di Mario Renato Piromallo
Francesco De Cicco rimane agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Catanzaro, confermando l’ordinanza cautelare eseguita lo scorso 1 settembre 2022, dalla Dda di Catanzaro, su ordine del gip distrettuale Alfredo Ferraro. De Cicco, lo ricordiamo, è indagato nell’ambito della maxi inchiesta antimafia sulla città di Cosenza e Rende, essendo (secondo la procura antimafia coordinata da Nicola Gratteri), un presunto prestanome di Mario Renato Piromallo, esponente di vertice della cosca “Lanzino-Patitucci” di Cosenza, e dedito alla gestione del gaming in buona parte della provincia di Cosenza.
Ciò avrebbe portato quindi De Cicco, titolare di varie attività in questo settore, ad avere rapporti di natura illecita con Piromallo, insieme ad altri soggetti finiti agli arresti domiciliari, come nel caso del poliziotto Silvio Orlando, e di Daniele Chiaradia, altro soggetto coinvolto nella questione “gaming”. Settore che, secondo la Dda di Catanzaro, troverebbe terreno fertile a Cosenza e Rende, ma anche in altri comuni limitrofi, nonché nella zona dello Jonio cosentino, grazie alle presunte intermediazioni illegali di Carlo Drago, altro riferimento investigativo nel capitolo dedicato alle agenzia di scommesse e al gioco d’azzardo. Per De Cicco, dunque, si attende l’eventuale ricorso in Cassazione. In questo procedimento l’assessore cosentino, è difeso dagli avvocati Cristian Bilotta e Francesco Gambardella.