Duplice omicidio Scorza-Hedhli, 12 colpi contro “Elena” mentre parlava al cellulare
La sorella di Maurizio racconta gli ultimi secondi di vita della cognata che dopo le 18,16 del 4 aprile 2022 viene trucidata dal suo killer
Dodici colpi di pistola contro “Elena” Hedhli, la moglie di Maurizio Scorza, che il 4 aprile 2022, si trovava nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Sono le due vittime del duplice omicidio di Cassano Ionio maturato senza dubbio in un contesto mafioso. L’esecuzione è tipica di chi vuole dare un segnale nel territorio, dove le cosche di ‘ndrangheta operano perennemente nell’illegalità.
Le indagini della Dda di Catanzaro hanno (per ora) individuato un presunto complice, di nome Francesco Adduci, arrestato dai carabinieri con l’accusa di duplice omicidio in concorso con ignoti. Ecco, ignoti. Perché l’inchiesta sull’ennesima strage di Cassano, deve dire ancora tanto. A partire dal movente. Perché è stato ucciso Maurizio Scorza? Scomodo alle cosche? Aveva alzato la “cresta”? Al momento solo congetture.
Ciò che sappiamo invece è che la moglie, “Elena” Hedhli, è stata uccisa mentre era al telefono con la cognata, sorella di Maurizio. A quest’ultima, la vittima aveva riferito di trovarsi a Villapiana. In realtà, era a Cassano Ionio. A pochi chilometri dal punto in cui nel gennaio del 2014, sempre killer “addestrati” dalle cosche, di cui non si conosce ancora nulla, se non che Cosimo Donato e Faustino Campilongo avessero teso una trappola a Giuseppe Iannicelli senior, fu ucciso il piccolo “Cocò” Campolongo, insieme al nonno e alla ragazza marocchina, compagna di Iannicelli.
La telefonata tra “Elena” Hedhli e la sorella di Maurizio Scorza
«Alle 18.16» del 4 aprile 2022, «venivo contattata telefonicamente da Elena la quale mi chiedeva cosa stessi facendo, io le dicevo di essere a casa, e lei ribatteva di essere a Villapiana». A quel punto, mentre le due donne conversavano, si sarebbe sentito un rumore paragonabile a quello di una sedia che cade sul pavimento. «Io a quel punto, dopo averle chiesto se volessero venire a cena da noi, udivo dapprima solo mia cognata urlare a squarcia gola e poi dei rumori, in lontananza, simili a quando una sedia cade a terra».
La sorella di Maurizio Scorza agli inquirenti riferirà di non aver mai sentito la voce del fratello in quegli attimi. Infine, un dettaglio: «Preciso anche di aver visto particolarmente sereno Maurizio nei giorni precedenti la sua scomparsa». E che «vista la sua permanenza nel territorio cassanese, posso anche dire che Elena sapeva riconoscere i posti in cui si trovava anche perché quotidianamente guidava anche l’auto del marito».