giovedì,Dicembre 7 2023

Acri, il rione Picitti crolla a pezzi. «Il sindaco Capalbo cosa fa?»

Cofone e Feraudo sollecitano l’amministrazione in carica «a far dichiarare lo stato di emergenza per l’antico borgo prima che succeda l’irreparabile»

Acri, il rione Picitti crolla a pezzi. «Il sindaco Capalbo cosa fa?»

Ad Acri si stanno registrando da un po’ di tempo dei pericolosi crolli nel rione Picitti. Sono edifici storici, talvolta abbandonati, che però hanno alzato il livello di attenzione dei residenti di uno dei quartieri storici del centro silano. A rivolgersi al sindaco Pino Capalbo, sono due consiglieri di minoranza: Angelo Cofone e Nicola Feraudo. Già due settimane fa, in occasione dell’ultimo consiglio comunale, avevano portato all’attenzione dell’amministrazione la disastrosa situazione in cui versava la contrada. Il tutto con il supporto dei verbali dei Vigili del Fuoco di Cosenza che, a seguito di un sopralluogo in loco, hanno interdetto l’accesso ad alcune vie ed abitazioni per il pericolo di crolli.

«Mercoledì notte – fano sapere Cofone e Feraudo – nemmeno a farlo apposta, parte della parete di una vecchia abitazione è crollata ed i detriti si sono riversati sulla via adiacente. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per persone e cose.  Nelle amministrazioni dove si fa politica e programmazione, dove gli uffici vengono adeguatamente coordinati e dotati di personale appositamente formato, si realizzano progetti e si intercettano fondi ed i borghi storici diventano fonte di attrazione turistica, ricchezza e guadagno per l’intera collettività. Ad Acri, purtroppo, si pratica una politica approssimativa che gestisce solo l’ordinario e le emergenze, pensando alle prossime elezioni e, quindi, lo sviluppo ed il rilancio del territorio rimangono una chimera.

«Nel prendere atto di ciò, in qualità di consiglieri comunali di minoranza – scrivono nel comunicato – non ci rimane che sollecitare l’amministrazione in carica a far dichiarare lo stato di emergenza per l’antico borgo Picitti, prima che succeda l’irreparabile. Oltre alla triste circostanza che quell’area del centro storico è diventata in molti tratti una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto, non vorremmo che altri eventi franosi o, peggio, il crollo di altri edifici pericolanti mettano seriamente a rischio la sicurezza del patrimonio storico ed edilizio e la pubblica incolumità di passanti e residenti».

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