Cosenza, se il pentito accusa il pentito: «Mi dava la cocaina “sottobanco”»
La circostanza emerge dal racconto di Danilo Turboli ai magistrati della Dda di Catanzaro. Il suo interlocutore sarebbe stato Ivan Barone
L’argomento del “sottobanco” a Cosenza è così vasto che i nuovi collaboratori di giustizia, come spiegavamo in un altro servizio, ne parlano in tante circostanze. In uno degli ultimi servizi, infatti, il pentito Ivan Barone ha chiarito anche quali sono le “sanzioni” che vengono applicate dai clan contro chi “sgarra“. Ma nel caso in esame è il collaboratore Danilo Turboli a riferire agli inquirenti della Dda di Catanzaro una circostanza che sarebbe intercorsa con Ivan Barone.
«Per come mi chiedete con riferimento ai rapporti da me avuti con il gruppo degli “zingari” cosiddetti “Banana” voglio precisare, come detto nei precedenti verbali, che ho acquistato sostanza stupefacente di tipo cocaina da Ivan Barone. La ragione per la quale acquistavo lo stupefacente da Barone è che lo stesso me la vendeva a 45 euro al grammo mentre Roberto Porcaro me la vendeva a 55. per evitare contrasti con Porcaro, il fatto che io acquistassi la droga da Barone doveva rimanere nascosto» dice Turboli.
Il pentito, ex braccio destro di Porcaro, circa i rapporti tra il presunto boss di Cosenza e i “Banana” aggiunge che «non sono a conoscenza di quali fossero i suoi rapporti in merito al narcotraffico con il gruppo dei “Banana“».