lunedì,Novembre 4 2024

Nuovo ospedale e città unica Cosenza, Rende, Castrolibero: destini incrociati

Domani Caruso non andrà nella I commissione - Affari Costituzionali della Regione. Ma è chiaro che la nascita del nosocomio e la fusione dei tre comuni siano legati tra loro

Nuovo ospedale e città unica Cosenza, Rende, Castrolibero: destini incrociati

La partita che Franz Caruso ha intavolato con Roberto Occhiuto sul nuovo ospedale di Cosenza sta momentaneamente sottraendo la leadership del dibattito pubblico alla città unica. Domani era previsto l’intervento del sindaco di Cosenza nella I Commissione – Affari istituzionali della Regione circa l’ipotesi di fusione con Rende e Castrolibero, ma il tutto è slittato alla prossima settimana.

Nel frattempo lo scontro sulla localizzazione del futuro nosocomio bruzio si è polarizzato nel classico battage tra opposte fazioni politiche. Ieri il consigliere Giuseppe Ciacco ha prodotto un documento in cui ha evidenziato che l’area individuata ad Arcavacata di Rende «andrà a beneficio di due nuclei familiari». 

I suoi colleghi dell’opposizione nel pomeriggio hanno risposto a tono, evidenziando da un lato che «i terreni sarebbero gratuiti» e dall’altro come il ricorso al TAR di Caruso sia «una presa di posizione illogica, immotivata e gravata da doppiopesismo». Ma è sulla connessione con la proposta di legge sulla città unica che la minoranza stuzzica la squadra di governo comunale.

Il nuovo ospedale di Cosenza e la nascita della città unica

Francesco Caruso, Francesco Cito, GiuseppeD’Ippolito, Alfredo Dodaro, Ivana Lucanto, Antonio Ruffolo, Francesco Spadafora e Michelangelo Spataro parlando di concreto progetto di fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero, infilano il dito nella piaga. E qui la lingua batte dove il dente duole. La nuova area urbana disegnata dal centrodestra alla Cittadella è un nervo scoperto per Palazzo dei Bruzi, sebbene lo scenario dello scioglimento del centro di governo il primo febbraio 2025 sembra scongiurato. Almeno così pare dalla disponibilità data dai consiglieri regionali a trattare sulla data indicata per permettere all’attuale amministrazione di completare il mandato. A quel punto, tuttavia, potrebbe mancare l’incastro con Rende dove i commissari hanno la facoltà di prolungare il loro “soggiorno” in municipio oltre i 18 mesi iniziali. 

Fatto sta che la chiave di lettura al contenuto del decreto regionale offerta dalla minoranza di Palazzo dei Bruzi, resta la fusione di Cosenza con Rende Castrolibero. Processo a loro dire ormai già tracciato. Supportare la comparazione del sito di Arcavacata con Vaglio Lise fa il gioco di Occhiuto. E soprattutto fa gioco di squadra, ovviamente di quella con la maglia del centrodestra. Il passaggio del comunicato in cui si evidenzia «se tale localizzazione dovesse comportare dei maggiori vantaggi sul piano logistico, sociale ed economico, la Regione avrebbe l’obbligo di realizzare lì il nosocomio» è un manifesto politico più che un auspicio. Intelligenti pauca.

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