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Dopo molti anni, lo stadio a Cosenza riapre le porte alla musica. Quando la speranza sembrava al lumicino, con un colpo di coda, l’amministrazione di Cosenza ha rimesso tutto in gioco, anche i grandi live che negli anni hanno fatto sognare. Ne avevamo parlato qualche settimana fa, ricordando con la giusta dose di nostalgia, i grandi concerti che baciarono la città dei bruzi, da Vasco Rossi a Sting, passando per Bob Dylan e i Deep Purple. La convenzione stretta tra il Comune di Cosenza e il patron della squadra dei Lupi, Eugenio Guarascio, in prima battuta sembrava escludere ogni possibilità in sede di rinnovo della gestione per un cinquennio, invece proprio sul filo di lana, l’assessore Damiano Covelli, ha fatto inserire una clausola che riapre i giochi e riaccende la musica.
Cosa dice la convenzione
«Il Comune si riserva il diritto di utilizzare l’impianto per qualsiasi impegno o manifestazione, per un numero incondizionato di eventi, non coincidenti con gli impegni ufficiali del campionato o di coppa» si legge. Chiaro come il sole, i tour dei big possono cancellare la X rossa sulla città di Cosenza.
Chiediamo all’assessore Covelli come si è arrivati al compromesso che accontenta tutti e permetterà alla città di riaccogliere i live contribuendo a innestare quel circuito che alimenta anche una buona fetta dell’economia di una città.
«Gli eventi non comprometteranno gli impegni sportivi»
«Ho creduto che fosse importante aprire in questo senso – spiega Covelli -, parliamo di manifestazioni, concerti, eventi, che se ben organizzati, non producono alcun danno alla società calcistica e alla struttura, e per questo ho reputato fosse giusto prevedere questa possibilità. Ci sono modalità e tempi che lo permettono, quindi perché no?»
Il 2011 fu l’anno dell’ultimo live da stadio, cantò Zucchero, poi più nessuno. All’allora San Vito il 20 luglio del 2006 arrivarono in cinquemila per ascoltare Bob Dylan, il 6 luglio di tre anni prima, parliamo del 2003, i Deep Purple, Sting che il 17 luglio 1993, a Cosenza ripiegò in modo rocambolesco, dopo il caos scoppiato a Catanzaro quando il suo concerto venne cancellato. Baglioni riempì lo stadio due volte, nel 1986 e nel 2004, Venditti bissò. Passarono da lì anche Ligabue ed Eros Ramazzotti e Vasco Rossi che fece doppietta tra cui la famosa tappa zero del tour.
Sognando Vasco e Baglioni
«Se proprio me lo chiede, mi piacerebbe rivedere lì, sul palco, un cantante italiano – dice l’assessore Covelli – e se proprio dovessi esprimere una preferenza, direi Claudio Baglioni e Vasco Rossi. Vedremo che accadrà, ogni scelta sarà sempre analizzata, concordata e approvata, naturalmente, e mai si porrà in contrasto con gli impegni calcistici, i tifosi possono stare tranquilli. Insieme alla percentuale che il Comune percepirà dalla vendita dei biglietti delle partite, stiamo procedendo a riallineare certe storture, sono segnali che fanno ben sperare».