Cetraro, fervono le polemiche per il concerto di Benincasa nel giorno del docufilm su Losardo
La regista Giulia Zanfino: «Credo sia inaccettabile che avvenga a Cetraro, dove la gente viene ammazzata per strada e dove si spara a colpi di kalashnikov per lanciare messaggi di terrore»
Il 20 agosto 2024 per Cetraro sarà un giorno importante: dopo anni di lavorazione, finalmente sarà proiettato nell’area del porto il docu-film sulla vita e la tragica morte di Giannino Losardo, segretario capo della Procura della Repubblica di Paola ed esponente del Partito Comunista Italiano ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1981. Ma l’evento, che dovrebbe rappresentare una sorta di riscatto per la città cetrarese oppressa da quarant’anni di supremazia della cosca Muto, rischia di essere adombrato da una fervida polemica. Quella stessa, a poche centinaia di metri di distanza e sempre a Cetraro, si esibirà il cantante neomelodico Salvatore Benincasa da Rocca di Neto, i cui testi sono stati spesso oggetto di critiche e accuse perché strizzerebbero l’occhio alla malavita.
43 anni di ombre e misteri
Giannino Losardo fu prima sindaco di Cetraro e poi consigliere comunale, ma soprattutto fervido oppositore del clan Muto, attività che probabilmente pagò con la vita. Il condizionale, purtroppo, è d’obbligo. A 43 anni dalla morte ancora nessuno ha pagato per il suo omicidio. In prima istanza fu accusato e rinviato a giudizio il capobastone Franco Muto, reggente dell’omonimo clan, ma il processo si concluse con la piena assoluzione dell’imputato. Di qui, la necessità della regista acrese Giulia Zanfino di ricostruire la vicenda con un docufilm e provare a fare luce sui punti oscuri. Ieri è stata tra i primi a commentare quanto sta accadendo in queste ore.
Il lungo sfogo della regista Giulia Zanfino
La regista e giornalista ha affidato il suo sfogo ai social. «Lo stesso giorno della proiezione del docufilm su Giannino Losardo, martire della lotta alla ‘Ndrangheta, uomo integerrimo, monumento alla parte migliore della nostra memoria e della nostra storia, a Cetraro è previsto un concerto del cantante neomelodico Benincasa». Alla regista avrebbero riferito di concerti annullati per i testi inneggianti alla mafia – se ne trova traccia anche sul web – e di presunte indagini giudiziarie.
«Credo sia inaccettabile che a Cetraro, dove la gente viene ammazzata per strada, dove si spara a colpi di kalashnikov per lanciare messaggi di terrore, che una cosa del genere possa avvenire. Ringrazio il collega Guido Scarpino per aver acceso i riflettori su questo scenario degradante quanto avvilente. E sono certa che l’evento sarà cancellato! Anche perché lo spazio in cui si terrà è gestito da una parrocchia. Mi viene da dire povera Santa Lucia (così si chiama l’associazione che ha organizzato l’evento).
Sono certa che il concerto sarà cancellato, ma resta lo sconcerto di ritrovarmi in questa assurda situazione. Vorrei inoltre capire qual è il ruolo della Pro Loco di Cetraro in questa vicenda. Perché attraverso Carmine Quercia mi pare fosse stata messa al corrente, più di un mese fa, della proiezione del docufilm». «Poi conclude: «Colgo l’occasione per ringraziare l’associazione Odv San Benedetto Abate. Senza il suo supporto forse non sarei riuscita ad organizzare la proiezione. Sono stati operativi, si sono offerti di pagare le spese, sono presenti quotidianamente. E sono contenta la vicesindaca Falbo abbia preso le distanze da questi fatti».
Il concerto di Benincasa a Cetraro si farà
La vicesindaca Barbara Falbo (il sindaco Ermanno Cennamo è assente per motivi di salute, ndr) ha preso subito le distanze dall’evento, così come la parrocchia San Benedetto Abate, che con l’associazione organizzatrice, la Santa Lucia Aps, ha sottoscritto nel 2016 un contratto di comodato d’uso gratuito per il campetto che dovrebbe ospitare il concerto. Il parroco don Francesco Lauria, si legge in una nota, «ha scritto al Prefetto di Cosenza Rosa Maria Padovano, al Questore di Cosenza Giuseppe Cannizzaro, al sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo, al comandante della stazione carabinieri e al presidente della Santa Lucia Flaminio Vattimo per chiarire che la parrocchia di cui è legale rappresentante non ha avuto alcun ruolo nell’organizzazione del concerto».
Ed in ultimo si legge: «Il parroco invita con fermezza l’associazione ad annullare il concerto di Salvatore Benincasa e sottolinea che, in caso contrario, farà valere quanto previsto nell’articolo 9 del contratto, interrompendo il comodato». La parola ora passa alle questura cosentina che, se lo riterrà opportuno, potrà annullare il concerto. Se la decisione arrivasse dagli organizzatori, a Benincasa e il suo entourage dovrebbe essere corrisposta una penale.