Latitante «per motivi personali», la verità dell’ultimo cosentino in fuga
Arrestato dopo tre mesi e mezzo d'invisibilità, Francesco Costantino De Luca ha rilasciato dichiarazioni spontanee durante l'interrogatorio di garanzia.
Latitante per motivi personali, ma non per volontà di evitare l’arresto. Francesco Costantino De Luca lo ha garantito al giudice: la sua fuga, lo scorso 14 maggio, è stata determinata da problemi familiari che gli hanno suggerito di rendersi invisibile alla Legge. Gli serviva il tempo di affrontarli e risolverli, ma era tutto programmato, nella sua testa c’era già una data fatidica: il 3 settembre, cioè oggi, si sarebbe costituito.
Tutto questo, il 53enne, già ricercato nell’ambito dell’operazione antidroga “Recovery”, lo ha rappresentato durante l’interrogatorio di garanzia al quale avrebbe dovuto sottoporsi tre mesi e mezzo fa, appuntamento all’epoca rimandato proprio in ragione della sua scelta sottrattiva. Dopo il suo arresto, eseguito alcuni giorni fa in quel di Nocera Terinese, il nastro si è però riavvolto anche per lui. Davanti al gip, assistito dai suoi difensori Angelo Pugliese e Michele Franzese, De Luca ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma al silenzio ha affiancato anche le dichiarazioni spontanee riportate in precedenza.
Mere dichiarazioni d’intenti, destinate a non incidere in alcun modo sulla posizione cautelare nell’ambito di “Recovery”, al momento quella più afflittiva. De Luca è da tempo considerato come una sorta di quadro intermedio del clan Lanzino. Non figurava, il primo settembre del 2022, tra gli arrestati dell’operazione “Reset”, ma il suo nome campeggia in “Recovery”, che di “Reset” rappresenta il seguito ideale. È accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Il suo ruolo, all’interno dell’organizzazione, sarebbe stato quello di stoccare la droga e consegnarla agli spacciatori del gruppo per dare il via alla vendita al dettaglio.