Delvecchio a mercato chiuso: «Soddisfatto dei giocatori che sono arrivati a Cosenza»
Il direttore sportivo dei Lupi della Sila ha parlato delle operazioni portate a termine a Milano nel corso di un evento benefico svoltosi a Cerisano
Gennaro Delvecchio, direttore sportivo del Cosenza calcio, parla per la prima volta dopo la chiusura del mercato. E lo fa in occasione di un evento benefico organizzato a Cerisano, dove ha partecipato al posto del dg Beppe Ursino, assente per motivi personali. L’asta benefica di magliette da calcio, organizzata come ogni anno da Hasta Cuanto Podemos, ha raccolto circa 8mila euro che saranno devoluti in beneficenza.
Nessun alibi e nessun pensiero al Catanzaro
«Non voglio che la squadra abbassi mai la guardia per le altre 34 giornate. Non accetto il contrario. La questione della penalizzazione non può essere un alibi, se la vedrà la società con i propri legali» dichiara l’operatore di mercato rossoblù.
«Il derby? Non è una cosa che mi interessa parlare del Catanzaro o di Caserta, ne parleremo a Natale. Abbiamo la partita con la Sampdoria, una vera battaglia: non facciamoci ingannare dalla loro falsa partenza. Dobbiamo metterci in testa che dobbiamo rendere orgogliosa la nostra gente e scendere in campo col coltello tra i denti. Loro sono arrabbiati? Pensate noi con il -4 in classifica», aggiunge Delvecchio.
Perché Delvecchio ha scelto Alvini per la panchina del Cosenza?
«Ho scelto Alvini perché quando l’ho incontrato a Milano ho visto in lui ardere il fuoco dentro ed era ciò che volevo dal nostro allenatore. Ai calciatori inseguiti sul mercato ho detto una cosa: si può viaggiare in treno o in charter ma a Cosenza c’è la passione che non si compra al mercato» spiega il diesse silano.
«Dobbiamo stare sul pezzo tutti i giorni, lavoro h24 e non ho ancora visitato Cosenza. Vivo a Rende in albergo e affronto ogni giorno come se fosse l’ultimo. Per me è un orgoglio essere il ds dei Lupi perché conosco perfettamente la valenza del club. Spero di scrivere un’altra pagina di storia e conquistare la salvezza. L’obiettivo è quello» dice Delvecchio.
Sul palco anche Ciccio Marino
Chiamato sul palco anche l’ex capitano e ds dei Lupi Ciccio Marino che ha fatto la conoscenza di Delvecchio complimentandosi con lui per il lavoro svolto finora. «Il calcio è cambiato – ha detto -. Una volta c’era la strada, oggi ci sono i social e i genitori sono convinti che i figli siano campioni. Un giorno una mamma venne con un phon per asciugare i capelli al figlio mentre si allenava e pioveva».
Ancora Delvecchio, dalla tifoseria a Tutino
Sempre Delvecchio ha parlato del momento attuale: «Il bilancio al momento è positivo. La squadra sta facendo tutto ciò che avevamo programmato: giocare con ritmo, entusiasmo e con una mentalità fresca. Ribadisco che non voglio alibi: i calciatori hanno solo l’obbligo di pedalare a testa bassa perché i punti possono anche non ritornare. Dal nostro canto abbiamo tifoseria calda ed è una carta da giocarci con intelligenza».
«Tutino? Gli ho fatto i complimenti per il mese che è stato con noi in ritiro perché è stato professionale. Ora è alla Samp e noi guardiamo ai nostri calciatori. Fumagalli o altri possono non farlo rimpiangere sono strafelice della rosa allestita». Infine, la penalizzazione: «È arrivata quando ero a Milano. Non potevo interfacciarmi con nessuno e avevo delle uscite da fare al Milano e chiudere la rosa. Dovevo pensare a scegliere giocatori con la fame giusta e con l’intenzione di riscattarsi come Strizzolo e Ricci».
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