martedì,Dicembre 3 2024

Anche Cosenza tra le 40 città italiane unite contro la violenza sulle donne

A Cosenza, il corteo è partito da Piazza Carratelli, con donne in bianco legate da un filo rosso che simboleggia le catene invisibili delle vittime

Anche Cosenza tra le 40 città italiane unite contro la violenza sulle donne

Le piazze italiane, sabato 9 novembre, si sono animate di silenzi significativi, sguardi fermi e passi decisi. In oltre 40 città del Paese, migliaia di persone hanno risposto all’appello contro la violenza sulle donne, dando vita a una mobilitazione che non lascia spazio all’indifferenza. L’Italia si è fermata e ha marciato unita per dire “basta” ai femminicidi e alle violenze domestiche, in una manifestazione promossa dalla rete nazionale D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. È stato un momento di dolore e di denuncia, un appello urgente per un cambiamento ormai non più rimandabile.

A Cosenza, il corteo organizzato dal Centro antiviolenza Roberta Lanzino ha preso avvio da Piazza Carratelli, avanzando compatto verso Piazza XI Settembre. In testa un gruppo di donne vestite di bianco, collegate da un filo rosso, rappresentazione delle catene invisibili che imprigionano le vittime di violenza. Un’immagine potente e densa di significato, che ha voluto esprimere al contempo la sofferenza e la speranza di liberazione. Al termine del corteo, tra applausi e commozione, le donne hanno spezzato quel filo, simboleggiando la rottura delle catene e il desiderio di emancipazione.

Sulle note di “Bandiera” di Giulia Mei, un inno di libertà e di forza femminile ha riempito l’aria, scandendo un momento carico di intensità emotiva. La manifestazione di Cosenza, come quelle che hanno attraversato altre città italiane, ha lanciato un messaggio chiaro: risvegliare le coscienze e denunciare l’allarmante aumento di femminicidi e abusi. Uno striscione emblematico, sollevato tra la folla, ha urlato il dolore di tante: “Non lo vedete che ci stanno ammazzando? Adesso basta!”.

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