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Mentre è in corso la residenza fotografica i BoCS Art si apprestano ad essere location esclusiva per l’ultima produzione teatrale di Scena Verticale.
Che si svolgerà in anteprima nazionale a Cosenza il 31 maggio (ore 21.30), nell’ambito della rassegna ‘Primavera dei Teatri’, con il supporto dell’Amministrazione comunale-Assessorato alla Cultura. Dario De Luca si è lasciato ispirare da questo luogo della creazione, unico nel suo genere in Europa, ed un BoCS diventa lo spazio scenico che accoglie “Lo Psicopompo”, spettacolo di cui è autore e regista, e che lo vede in scena insieme a Milvia Marigliano, una delle migliori interpreti del panorama teatrale italiano.
Una casa-vetrina nella quale confrontarsi
In questa casa-vetrina, un uomo e una donna, madre e figlio, si confrontano sulla morte: lui è infermiere e, clandestinamente, accompagna i malati terminali nel suicidio assistito; lei è una professoressa in pensione e desidera morire. Il dialogo si dipana in una dialettica serrata ma placida, anche intorno a riflessioni sulla musica classica, per loro presenza costante. I due, con i loro rapporti interpersonali complicati, già minati da un’altra sciagura del passato, che fa da sfondo alle loro vite, si troveranno ad essere testimoni del mistero della morte e a contemplare l’abisso. Cosa sarà di loro?
Gli spettatori, dall’esterno, come di fronte ad uno schermo cinematografico, partecipano questa dimensione di profonda intimità, rafforzata dall’ascolto in cuffia, insolito modo di vivere l’esperienza teatrale. “Un’atmosfera narrativa che sposa perfettamente la dimensione dei BoCS Art – così Dario De Luca – luogo di laboratorio creativo ma anche luogo di residenza degli artisti ospiti”.
“Io ho scelto di dire quello che avevo da dire, nella consapevolezza che è una follia. L’umana fragilità, e la mia personale – è ancora il commento dell’autore-regista-interprete – pone limiti insormontabili al mio operato. Chiedo fin da subito venia a tutti e invito tutti a tener conto di una semplice considerazione: se vogliamo poter sopportare la vita, disponiamoci ad accettare la morte”.