I recenti cambiamenti normativi riguardanti i reati da “codice rosso” hanno dato maggiori tutele alle vittime e più strumenti alle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno criminale. Oggi i reati di cui si registra un vertiginoso aumento sono quelli riconducibili ai maltrattamenti in famiglia, allo stalking, alle violenze sessuali e altri delitti commessi in ambito familiare. Un’azione di tipo repressivo che ha portato i carabinieri e la polizia a recepire una valanga di denunce. Disagio sociale, elementi psicologici da tenere in considerazione e contestualmente mancanza di punti di riferimento. Abuso di droghe e di alcol. Le cause quindi possono essere tante.

Carenze d’organico in procura

Nell’ultimo periodo i militari dell’Arma e gli agenti della Questura di Cosenza hanno allestito delle sale d’ascolto nelle rispettive sedi per accogliere chi decide di raccontare le violenze di coniugi, estranei o parenti stretti. Le norme parlano chiaro e consentono agli investigatori di agire in tempi brevi. A Cosenza e dintorni i reati da “codice rosso” sono segnalati come in forte crescita e le informative arrivano a valanga in procura dove ogni ambito è organizzato per gruppi. La carenza d’organico, criticità ormai diventata cronica a queste latitudini, e altri motivi personali, costringono i magistrati a uno sforzo notevole per stare al passo con le querele che ogni giorno arrivano al quarto piano del Palazzo di Giustizia.

Le soluzioni

Quali possono essere le soluzioni? Chi coordina la procura, ovvero il magistrato Mario Spagnuolo, pare abbia dato un indirizzo preciso ai suoi colleghi sul tema dei reati da “codice rosso“: risposte adeguate e tempestive. Ma v’è la consapevolezza che oltre alle violenze ci sono anche altre ipotesi di reato da valutare su cui è comunque necessario prestare la massima attenzione. La situazione può essere fronteggiata ad oggi solo in un modo. Che il Csm acconsenta all’inserimento di nuovi innesti senza considerare che, entro fine mese, arriveranno alcuni magistrati di prima nomina. Tutti insomma sono chiamati a fare la loro parte.