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Le inchieste antimafia fanno emergere in alcuni casi commistioni tra indagati ed esponenti delle forze dell’ordine. Una storia nota che in passato ha determinato anche sentenze di condanna. Le attenzioni della Dda di Catanzaro, però, non si sono fermate a “Reset“. Proseguono infatti nella direzione indicata dal procuratore capo Nicola Gratteri che sul tema ha deciso di fare “piazza pulita”. Agli atti di “Reset” tuttavia si comprende abbastanza bene come gli indagati abbiano timore per la propria libertà. Timori che provengono evidentemente da “informatori” in divisa. Questo avviene nel 2021, anno in cui alcuni dei soggetti coinvolti in “Reset” ritenevano come fosse imminente l’operazione antimafia contro la ‘ndrangheta cosentina.
Questo traspare dalle intercettazioni a carico di Antonio Illuminato e Silvia Guido, i quali sono stati anche pedinati dalle forze dell’ordine. Gli investigatori hanno seguito i loro movimenti riuscendo ad individuare, anche grazie ad altri elementi, dove si trovasse Francesco Patitucci dopo la separazione con l’ex moglie Rosanna Garofalo. Il boss da Rende si era trasferito nel centro di Cosenza, in zona via della Repubblica, con la nuova compagna. Qui incontrava anche sul marciapiede i suoi sodali. Ma non solo. Grazie al nipote Patrizio Chiappetta, che fungeva da “autista“, organizzava riunioni anche a Montalto Uffugo, utilizzando gli spazi messi a disposizione da una società operante nel campo pubblicitario.
Le preoccupazioni di Guido era pacifiche allorquando comunicava ad Illuminato che «mi ha già detto un sacco di intercettazioni e cmq mi ha detto che c’è pure il grande». Per “grande” si intenderebbe Francesco Patitucci che in altre circostanze l’ex moglie di Roberto Porcaro chiama anche “papà”. La donna, inoltre, avrebbe cercato «”di fare pressioni sull’informatore al fine di riservare lo stesso trattamento di favore anche allo stesso Illuminato. “Lo sto pregando per salvarti almeno a te” senza tuttavia riuscire ad avere rassicurazioni in merito perché le indagini sarebbero già concluse: “Ma mi ha detto che l’indagine è finita e che imminente e gli ho detto che se ti salva mi può chiedere quello”».
Alla fine della fiera, gli indagati scoprono che nella Fiat Panda di Illuminato c’erano due Gps idonei a monitorarne gli spostamenti «ed aveva provveduto ad avvisare subito Silvia Guido» scrivono gli inquirenti, «raccomandandole di andare a prelevare tutti i loro oggetti dalla loro abitazione di Rende utilizzata per incontri occasionali».