Il prossimo 23 giugno, nell’aula bunker di Lamezia Terme, la Dda di Catanzaro dovrebbe depositare nuovi atti. Già nella prima seduta dell’udienza preliminare, i magistrati antimafia avevano anticipato il tema. Cosa ci sarà dentro questo carteggio investigativo? La prima ipotesi porta dritti ai verbali di Roberto Porcaro, neo collaboratore di giustizia, ex “reggente” della cosca di ‘ndrangheta “Lanzino-Patitucci” di Cosenza. Se questo fosse confermato, i pm metterebbero ovviamente in chiaro i fatti contestati in “Reset“, omissando la maggior parte delle dichiarazioni che non riguardano i reati e gli imputati presenti nella maxi indagine contro la ‘ndrangheta cosentina.

La seconda, invece, fa pensare a un’attività integrativa rispetto ad alcuni fatti riguardanti gli oltre 300 capi d’accusa. Insomma, qualcosa bolle in pentola. Questo avverrà un momento prima di scegliere la strada del rito alternativo (abbreviato) o quella del rito ordinario. La situazione, allo stato attuale, è in una fase embrionale. Nessuno ancora si sbilancia in attesa della prossima mossa della pubblica accusa. Sempre il 23 giugno, il gup Fabiana Giacchetti ritornerà sulle questioni delle costituzioni di parte civile. I comuni di Cosenza e Rende hanno deliberato in giunta la proposta di tutelare l’Ente da eventuali condotte criminose dei suoi amministratori, condannando la pervasività delle cosche nel territorio cosentino.

Ad oggi tuttavia le novità più importanti sono giunte da via Arenula, sede del ministero della Giustizia. Il Guardasigilli ha firmato, almeno per ora, quattro decreti che dispongono l’applicazione del “41 bis”, il regime di carcere duro, ad altrettanti imputati di “Reset“. Parliamo di Francesco Patitucci, ritenuto il capo indiscusso della ‘ndrangheta cosentina, di Adolfo D’Ambrosio, indicato quale boss di Rende, e dei fratelli Luigi e Marco Abbruzzese, accusati di essere i leader della cosca degli “zingari” di Cosenza. Ne arriveranno altri? Non è da escludere. La Dda di Catanzaro ha ripreso un “vecchio modulo” che in passato aveva permesso di ottenere gli stessi provvedimenti all’indirizzo dei boss storici e di quelli emergenti. Il segnale dunque è chiaro.