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L’inchiesta per bancarotta fraudolenta nei confronti di Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria, club di serie A, scuote il mondo del calcio, anche se la società ligure non è coinvolta nelle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Cosenza.
La procura di Paola, coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni e dai pubblici ministeri Rossana Esposito e Maria Francesca Cerchiara, ha acceso i riflettori sul fallimento di una serie di società che avevano sede in provincia di Cosenza, precisamente ad Acquappesa, comune situato nel Tirreno cosentino. Non c’è solo Massimo Ferrero coinvolto nell’inchiesta delle Fiamme Gialle, ma anche altre quattro persone: il nipote Giorgio, la figlia Vanessa, Giovanni Fanelli, originario di Potenza, Aniello Del Gatto, originario di Torre Annunziata, ma residente ad Acquappesa. Tutti e quattro, ad eccezione di Ferrero, sono finiti agli arresti domiciliari. Gli altri indagati a piede libero sono Roberto Coppolone, Paolo Carini, Cesare Fazioli e Laura Sini.
Il patron della Sampdoria, invece, è stato trasferito nel carcere di “San Vittore“. Ferrero infatti questa mattina si trovava a Milano in un albergo, probabilmente per seguire in prima persona l’evoluzione della crisi tecnica della sua squadra, dopo la pesante sconfitta interna contro la Lazio. Ieri sera, Roberto D’Aversa, allenatore blucerchiato, era a un passo dall’esonero. La Samp ha già contattato Dejan Stankovic, ex centrocampista dell’Inter, oggi allenatore della Stella Rossa.