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Nel giorno del Consiglio comunale, convocato per oggi alle 15.30, deflagra nuovamente il caso legato a Via Roma. Stavolta non tanto per i lavori partiti, fermati e ora in attesa di riprendere, ma per il seguito della lettera inviata dal sindaco Franz Caruso alla Dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale, dottoressa Concetta Gullì, e al Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, dottoressa Antonella Iunti. Lo scorso 25 febbraio, come noto, chiese di valutare attentamente la possibilità di assumere, nei confronti di Massimo Ciglio i provvedimenti del caso. Il preside dell’Istituto Comprensivo Statale “Via Roma – Spirito Santo” questa mattina ha dato comunicazione di un procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti. I due, solo ieri, si erano incrociati con freddezza in occasione dell’inaugurazione dell’installazione artistica allo Spirito Santo. Nessuna stretta di mano, cosa che difficilmente avverrà in un futuro prossimo.
Ciglio: «Dovrò andare a Catanzaro con un avvocato»
«Qualche giorno fa – spiega Massimo Ciglio – ho ricevuto dall’Ufficio Procedimenti Disciplinari dell’USR per la Calabria una contestazione di addebito che, per chi non è aduso al linguaggio burocratico, è l’avvio di un procedimento disciplinare nei miei confronti sollecitato dal Sindaco di Cosenza, e dovrò presentarmi a Catanzaro il 20 maggio accompagnato da un avvocato. Probabilmente è un atto dovuto, che mi auguro finirà in un nulla di fatto (anche se di questi tempi non c’è da stare tranquilli), certamente mi tutelerò (tutelerò la mia professionalità e il mio senso etico) con determinazione e naturalmente con considerazione e rispetto degli Organi Superiori del Ministero da cui dipendo».
«Caruso risponde con forme repressive»
Massimo Ciglio non trattiene però l’amarezza per quanto sta accadendo. «Potrebbe finire qui ma non nego che sono attraversato anche da altri sentimenti e riflessioni – dice -. Di rabbia e sconcerto per la decisione del nostro Sindaco di appellarsi ad argomenti pretestuosi (davvero pensa che io possa anche solo condividere i contenuti di qualche cartello offensivo?) e rispondere con strumenti e forme repressive e intimidatorie a questioni in realtà pienamente politiche, culturali, educative sulle quali ci si sarebbe aspettati confronto e discussione e non il ricorso alle “armi pesanti” fatto di richieste di accertamento, violazioni, rimozioni, magari epurazioni. Una tristezza».
Il 24 aprile alla Marcia per la Pace di Perugia/Assisi
«Quello che mi riguarda – chiude Massimo Ciglio – è un piccolo caso ma purtroppo significativo di una mentalità che non prevede dialogo ma decisioni unilaterali, non condivisione delle scelte, esclusione come strumento di gestione. Potere e non diritti, come avviene anche in questa guerra. Il contrario esatto, cioè, di quello che cerchiamo di insegnare nel nostro “fare scuola” quotidiano. Comunque sia, noi e decine di ragazzi e ragazze, docenti e genitori il 24 aprile saremo alla Marcia per la Pace Perugia/Assisi e il 6 maggio aderiremo con le nostre forme e i nostri contenuti alla Clean Cities Campaign Streets for Kids per chiedere Strade Scolastiche in ogni Comune».