Chiusura 2025 e inizio 2026 da tutto esaurito nel Cosentino: concerti, montagna e offerta esperienziale spingono una stagione ormai stabile
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La provincia di Cosenza si conferma protagonista del turismo calabrese anche in inverno. Le festività natalizie e la notte di Capodanno hanno registrato numeri record, con le strutture turistiche già sold out e un crescente interesse per eventi culturali di rilievo. Tra questi, il concerto di Brunori nel capoluogo bruzio costituisce sicuramente una spinta importante, insieme a quelli dei Negramaro a Corigliano Rossano e di Eugenio Bennato ad Acri, anche se il successo della stagione non si limita ai grandi eventi. Oltre ai centri urbani, la Sila si conferma infatti un motore di attrazione turistica, dimostrando che la Calabria non è più solo meta estiva, ma una destinazione viva e attrattiva tutto l’anno.
A tracciare un quadro dettagliato dell’andamento del settore ai nostri microfoni è Antonella Tarsitano, Presidente di Confcommercio Sila Grande e consigliere di Confcommercio Cosenza con delega al turismo: «In realtà – spiega Tarsitano – non si tratta solo della notte di Capodanno, ma di un vero e proprio periodo turistico. In montagna, ad esempio, le festività natalizie rappresentano un’alta stagione a tutti gli effetti». Le strutture ricettive delle principali località turistiche, soprattutto in Sila, hanno registrato il tutto esaurito già da diversi mesi: «Per il Capodanno siamo sold out da ottobre. L’occupazione non è mai un problema nelle zone turistiche più conosciute».
Un andamento che risente anche delle tradizioni locali: «Si parte un po’ più lentamente con Natale, perché è ancora forte l’abitudine a trascorrere il 25 in famiglia, ma negli anni questo sta cambiando e il turismo natalizio cresce progressivamente».
Eventi culturali e visibilità del territorio
Importante anche il ruolo dei grandi eventi musicali organizzati nelle città, in primis il concerto di Brunori a Cosenza: «Questi eventi incidono soprattutto nelle aree urbane, che normalmente il 31 dicembre non sono mete turistiche. I concerti attirano persone anche dalle zone limitrofe, che poi scelgono di fermarsi a dormire». Oltre all’impatto immediato, Tarsitano sottolinea il valore comunicativo di queste iniziative: «Raccontano una Calabria diversa e positiva, con effetti che vanno oltre la singola notte e si riflettono sull’intero anno».
Sulla stessa linea Flora Fabiano, membro del Consiglio Generale di Confindustria Alberghi, Presidente di Unindustria Calabria – Sezione Turismo e Presidente di Confindustria Cosenza – Sezione Turismo. «La provincia cosentina si colloca pienamente all’interno di un circuito regionale di eventi culturali di rilievo, capaci di intercettare una domanda turistica precisa e di ampliare il bacino dei visitatori», afferma.
Secondo Fabiano, il Cosentino registra una crescita evidente nel segmento del turismo familiare, ma con una domanda sempre più diversificata: «Attrae chi viaggia in famiglia, ma anche chi si muove per motivazioni culturali, per il benessere, per la natura o per l’enogastronomia». Un trend confermato anche dalle recenti analisi di Confindustria.
Montagna, cambiamento climatico e turismo esperienziale
Per quanto riguarda le motivazioni che spingono i turisti a scegliere la provincia di Cosenza in inverno, il quadro è articolato. «È una provincia vastissima, con tipologie di turismo molto diverse: montagna, mare, borghi e città. In questo periodo pesa molto il turismo montano, ma c’è anche un turismo di ritorno, fatto da persone che rientrano per riscoprire i luoghi delle proprie origini», evidenzia Tarsitano.
Resta centrale il tema della neve e del cambiamento climatico. Secondo la presidente di Confcommercio Sila Grande «la neve è più tardiva rispetto al passato: oggi arriva generalmente a gennaio, mentre prima nevicava già a fine novembre». Tuttavia, il settore ha saputo adattarsi: «Anche in assenza di neve, il turista trova una montagna viva e autentica, con escursionismo, noleggio bici, percorsi naturalistici e attrazioni come i Giganti della Sila».
Un modello di “montagna lenta” e sostenibile che compensa le difficoltà dello sci tradizionale: «Le nostre piste non sono per grandi sciatori, ma per chi vuole vivere la montagna in modo semplice. L’autenticità è il vero valore aggiunto». Fondamentale, in questo contesto, la collaborazione tra operatori privati, che consente di mantenere attiva l’offerta anche in condizioni climatiche meno favorevoli.
Il punto di vista delle imprese: qualità e segmentazione dell’offerta
Dal punto di vista dei flussi, il turismo invernale resta prevalentemente italiano, mentre quello estero si concentra soprattutto sulla costa nel periodo estivo. Guardando al bilancio complessivo del 2025, il giudizio è positivo: «La Calabria è sempre più attenzionata dal punto di vista turistico e la provincia di Cosenza cresce sia sul fronte del mare – Ionio e Tirreno, in tal senso, registrano ottimi numeri - che delle aree interne. C’è una ricerca sempre maggiore di vacanze autentiche e di qualità, lontane dal turismo di massa. La Calabria, in questo senso, ha ancora molto da raccontare», conclude Tarsitano.
Dal punto di vista imprenditoriale, Flora Fabiano porta l’esperienza diretta delle strutture che gestisce: il Villa Fabiano Palace Hotel di Cosenza-Rende, affiliato Best Western, e la dimora storica di lusso Palazzo Principi Lanza di San Nicola Arcella. «Nel 2025 abbiamo registrato un incremento occupazionale annuo tra il 7% e l’8% rispetto al 2024. Per il Capodanno, invece, i numeri sono stabili, perché il nostro è un prodotto fortemente caratterizzato e rivolto a un target selezionato. Posso dire che un 10% delle prenotazioni è fortemente legato al concerto di Brunori che rappresenta un prodotto culturale calabrese e cosentino di cui andiamo molto fieri».

