Nel corso della notte, un nuovo evento si è verificato su una delle barche pronte a partire per Gaza. Francesca Albanese: «Se fosse un drone sarebbe una gravissima violazione dello stato di diritto»
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Nella notte tra martedì e mercoledì, una nuova imbarcazione della Global Sumud Flotilla è stata colpita mentre era ormeggiata presso il porto di Sidi Bou Said, in Tunisia. Secondo quanto riferito dagli organizzatori, l’imbarcazione, denominata Alma e battente bandiera britannica, ha subito danni da incendio sul ponte superiore. Fortunatamente, non si registrano feriti tra i passeggeri e l’equipaggio.
L’episodio rappresenta il secondo attacco sospetto in due giorni: il giorno precedente, un’altra barca della flottiglia, la Family Boat (sotto bandiera portoghese), era stata anch’essa colpita, sempre in prossimità dello stesso porto.
Le autorità tunisine hanno negato con fermezza la matrice esterna degli incendi, attribuendoli invece a cause interne all’imbarcazione, quali l’incendio di un giubbotto salvagente, forse provocato da un accendino o una cicca di sigaretta.
Presenti sul posto anche osservatori internazionali: Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU sui territori palestinesi, ha dichiarato che, nel caso fosse confermato un attacco con droni, si tratterebbe di una grave violazione della sovranità tunisina.
L’iniziativa Global Sumud Flotilla, lanciata nella seconda metà del 2025, è una coalizione internazionale di organizzazioni della società civile volta a infrangere il blocco navale israeliano su Gaza e portare aiuti umanitari. La flottiglia comprende oltre 50 imbarcazioni con partecipanti provenienti da 44 paesi. A bordo delle navi anche il cosentino Vincenzo Fullone.
Nonostante gli episodi, gli organizzatori hanno ribadito la loro determinazione, accettando il rischio come nulla in confronto alla sofferenza vissuta dalla popolazione di Gaza, slogan che ha accompagnato la risposta: «Ciò che accade a Gaza ogni giorno è infinitamente peggiore».