Con 43 voti su 48 Armando Garofalo riconquista la segreteria dem di Castrovillari: ascolto, autocritica e rilancio verso le comunali 2026
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Ci sono momenti in cui la politica smette di essere solo numeri e voti per diventare una questione di debito di riconoscenza. Per Armando Garofalo, tornare alla guida del Partito Democratico di Castrovillari non è stato un semplice atto burocratico, ma la risposta a un richiamo interiore. Con 43 voti a favore (su 48, 5 schede bianche), la comunità dei dem lo ha scelto per la seconda volta. Ma non è lo stesso partito, né la stessa città che aveva lasciato anni fa, ai tempi della consiliatura Blaiotta. Oggi Garofalo si trova davanti a un organismo "fiaccato", stanco dopo oltre un decennio di governo cittadino, e consapevole che per arrivare pronti alle amministrative del 2026 non serve solo un segretario, ma un navigatore esperto.
Nella sua mozione programmatica, Garofalo è stato chiaro, l'ideologia, intesa come vecchio "cemento" rigido, non basta più a tenere insieme le diversità di oggi. La sua sfida è quasi architettonica: ristrutturare il partito affinché possa accogliere "pensieri diversi" e farli convergere su proposte che siano, finalmente, realizzabili. "Non vogliamo rinunciare agli ideali," sembra suggerire tra le righe del suo programma, "ma non possiamo trasformarli in un muro che esclude."
Se il PD vuole tornare a essere un partito di massa, deve prima di tutto imparare a fare silenzio. Garofalo mette l'ascolto al centro della sua segreteria. È un ritorno all'umiltà, uno spirito di servizio che riconosce la necessità di un bilancio onesto dopo dodici anni di governo. Non è un rinnegare il passato, ma un usarlo come fondamenta per un "nuovo cantiere". Un cantiere che ha bisogno di energia fresca per rigenerare una linfa vitale che il lungo esercizio del potere ha inevitabilmente logorato.
Il viaggio di Garofalo ha mete precise. Il bagaglio è nuovo, ma la consapevolezza è quella di chi conosce bene le strade tortuose del Pollino. I temi sul tavolo sono i pilastri della vita civile con la sanità pubblica e la scuola, diritti fondamentali da difendere con rinnovata autorevolezza. Puntare a valorizzare i presidi di Castrovillari, l'Ospedale Spoke e il Tribunale, simboli di una città che deve tornare a parlare con i Sindaci vicini e con le istituzioni regionali senza timori reverenziali.
In definitiva, l'elezione di Armando Garofalo parla di resilienza e immaginario. La sua è l'invito a un'azione collettiva. Il messaggio è rivolto a chi crede ancora nella politica come progetto con al centro Castrovillari che non può rinunciare al suo ruolo guida, ma deve farlo con nuovi occhi. È l'inizio di un percorso difficile, che richiederà determinazione e una buona dose di coraggio. Ma il segnale inviato dal congresso è inequivocabile, il PD ha scelto di ripartire dall'esperienza per scommettere sul futuro

