Il consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi: «Continuerò a stare dalla parte della verità e dei pazienti»
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«Da mesi sono oggetto di un evidente accanimento personale e professionale, frutto di un disegno preciso volto a delegittimarmi e a silenziarmi. Qualcuno, evidentemente infastidito dalle verità che denuncio pubblicamente, sta cercando in ogni modo di tappare la mia bocca e screditare la mia figura, con controlli mirati sulla mia presenza in Comune, con contestazioni pretestuose e con una vera e propria manovra a tenaglia che coinvolge più enti». È quanto dichiara il consigliere comunale di Cosenza Roberto Sacco.
«Lavoro presso l’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza e, allo stesso tempo, ricopro con senso di responsabilità il ruolo di consigliere comunale della città. Vivo ogni giorno, da vicino, il dramma della sanità pubblica locale: reparti al collasso, carenza cronica di personale medico e paramedico, turni massacranti, attrezzature insufficienti e pazienti costretti ad aspettare cure essenziali in condizioni estreme.
Per questo motivo mi sono sempre sentito in dovere di denunciare pubblicamente queste criticità, nella speranza che le istituzioni potessero intervenire con urgenza e determinazione. Purtroppo, invece di affrontare i veri problemi della sanità cosentina, alcuni soggetti anche istituzionali hanno preferito spostare l’attenzione su chi, come me, ha il coraggio di dire le cose come stanno.
Anziché cercare soluzioni concrete, hanno scelto la strada della persecuzione personale. Si tenta addirittura con accuse infondate e intimidazioni che mirano a farmi fuori perché evidentemente rappresento un elemento scomodo. A chi pensa di potermi intimidire rispondo con fermezza: non arretrerò di un passo. Continuerò a fare il mio dovere con la schiena dritta, da lavoratore, da cittadino e da consigliere comunale.
Continuerò a raccontare la verità, a denunciare le disfunzioni del sistema sanitario e a stare dalla parte dei pazienti, dei lavoratori e dei cittadini onesti. Chiedo a tutte le persone libere, ai giornalisti, alle forze sane della politica e della società civile di non voltarsi dall’altra parte. Perché il silenzio, oggi, sarebbe complice. E io, il silenzio, non lo accetterò mai. Nell’attesa di nuovi sviluppi ho dato mandato ai miei legali per tutelarmi in ogni sede».