Tutte le realtà pro-Pal dal Pollino allo Stretto hanno raggiunto l’Ateneo rendese: si va verso un’unità totale. Presente anche Vincenzo Fullone, che non è potuto partire con la Sumud: «Ma sono pronto a raggiungere nuovamente Gaza»
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Dal Pollino allo stretto, dal Tirreno allo Jonio, nessuno escluso. All’Unical la prima assemblea dei comitati calabresi per la Palestina ha visto partecipanti arrivare da tutta la regione in una calda domenica pomeriggio di settembre. Una dimostrazione di quanto la questione palestinese sia sentita a tutte le latitudini. E l’appuntamento di ieri nell’aula studio liberata al piano terra del Cubo 18C dell’Ateneo calabrese ha messo in chiaro la situazione, appena due giorni dopo l’irruzione all’inaugurazione dell’anno accademico.
Federico Giordanelli, Comitato Unical e Cosenza per la Palestina, promotore dell’incontro, ha spiegato l’importanza della riunione ai nostri microfoni: «Quello di oggi è un momento di confronto fra tutte le realtà dei territori regionali – spiega – per capire insieme come prepararci al momento in cui la Flotilla arriverà nei pressi di Gaza e come rispondere a un eventuale blocco o arresto dei membri dell’equipaggio». Giordanelli, però, ci tiene a tenere fermo il focus: «È vero che molti adesso si stanno mobilitando per la Global Sumud Flotilla, ma non dimentichiamo dove sta il fuoco della questione: in Palestina è in atto un genocidio, è lì che deve stare la nostra attenzione».
Comitati pro Pal in Calabria insieme per un percorso comune
Giordanelli spiega anche l’importanza di essere riusciti a riunire così tante realtà in un unico posto: «Da qui parte un percorso comune – spiega – per muoverci insieme nei prossimi mesi sia contro il genocidio in corso a Gaza sia contro il riarmo». E a proposito di quello che accade in Palestina, Giordanelli cita le immagini delle ultime ore: «Abbiamo visto le scene degli uomini del villaggio messi in fila indiana, costretti ad abbandonare con la forza le loro case: scene che avevamo visto solo nei film che raccontavano il periodo più buio del Novecento»
Il percorso pro-Pal, attivo a Cosenza da tempo, ha promosso anche la manifestazione dello scorso 14 giugno, alla quale hanno partecipato non solo attivisti, ma anche persone esterne a queste realtà e famiglie: «Noi oggi siamo partiti anche dalla consapevolezza di quel corteo, durante il quale abbiamo visto migliaia di persone sfilare per la nostra città. Già lì – aggiunge – abbiamo visto diverse persone venire dalle altre province. È stato un punto di partenza, così come oggi. Noi ci opponiamo, cercheremo di fare qualunque cosa contro il genocidio. Dev’essere chiara – conclude – la nostra contrarietà».
Vincenzo Fullone: «Sono pronto a tornare a Gaza»
All’assemblea dei comitati pro-Pal tenutasi all’Unical era presente anche Vincenzo Fullone, che sarebbe dovuto partire con la Global Sumud Flotilla salvo poi trovarsi costretto a restare a terra. «Sono un obiettivo di Israele – spiega Fullone – perché, quando vivevo a Gaza, avevo creato la prima agenzia di comunicazione dalla Striscia. Siamo diventati immediatamente target. Dal 2016 Israele ha iniziato ad ammazzare tutti i miei compagni, sono rimasto l’unico sopravvissuto. Per questo, dopo gli attacchi a Tunisi e le richieste di chi voleva partire con me, ho deciso di non andare con la Sumud».
Fullone, però, non si scoraggia. «Ho lanciato un appello, via Instagram. Chiunque abbia una barca, la metta a disposizione. Dopo la Sumud e la Freedom Flotilla non dobbiamo smettere di partire! Via terra non possiamo fare nulla? Forziamo il blocco israeliano via mare». E le adesioni pare non manchino: «Subito dopo le storie su Instagram mi ha scritto un uomo di Lampedusa dicendomi che era a disposizione, mi sono arrivate altre richieste… Io ci sono, cerchiamo di esserci tutti».
I comitati hanno approvato anche l’adesione allo sciopero proclamato da USB per il prossimo 22 settembre, data in cui la Global Sumud Flotilla dovrebbe arrivare a Gaza, e la partecipazione alle iniziative del 4 ottobre promosse dagli studenti palestinesi in Italia.