«Fuori guerra e genocidio dalle Università». Un messaggio chiaro, preciso, senza troppi fronzoli, scritto su uno striscione bloccato dalla sicurezza. I comitati pro Pal hanno fatto irruzione durante il discorso del Rettore Nicola Leone all’inaugurazione dell’anno accademico in protesta contro gli accordi mantenuti dagli Atenei con Israele. Gli studenti sono entrati dal retro brandendo una bandiera della Palestina e lo striscione, che però la sicurezza non ha permesso di srotolare contemporaneamente.

Contestualmente Antonio Viteritti, uno degli studenti in protesta, ha sceso le scale centrali portando con sé la bandiera. Gli agenti in borghese hanno fermato anche lui e i giovani sono stati allontanati dall’Aula Magna. Questo, però, non ha impedito loro di continuare la protesta fuori dall’Aula Magna. 

Comitato Unical e Cosenza Pro Palestina: «La CRUI è complice del genocidio»

All’esterno della “Beniamino Andreatta”, i ragazzi hanno proseguito con canti e cori per la Palestina. Ai nostri microfoni, Antonio Viteritti spiega i perché del gesto: «Siamo scesi in piazza per contestare il Rettore Nicola Leone per non aver ancora preso una posizione netta sulla questione palestinese. Stiamo ancora aspettando – aggiunge – le borse di studio che ci aveva promesso due anni fa».

Leone, però, non è l’unico obiettivo della protesta: «Siamo qui anche per contestare la presidente della CRUI, Giovanna Innantuoni, perché la Conferenza Rettori delle Università Italiani è complice del genocidio: a due anni dall’inizio di quello che sta accadendo a Gaza, ancora non sono state prese le distanze dalle industrie belliche e dagli Atenei israeliani. Quello che chiediamo è che sia finalmente presa una parte netta contro il genocidio». Due gli striscioni portati dagli studenti: oltre a quello già letto in Aula Magna, ce n’è anche un altro molto esplicito sulle prossime intenzioni nel caso in cui dovesse essere bloccata la Global Sumud Flotilla: «Se bloccano la Flotilla, blocchiamo tutto»