Il collettivo “La Base” ha organizzato la manifestazione di questa mattina contro il gestore unico del servizio in Calabria: «Così è impossibile andare avanti»
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Una città, anzi, tante città senz’acqua. L’emergenza idrica non è certo una novità a Cosenza e dintorni, ma negli ultimi mesi la problematica ha assunto contorni che si potrebbero definire orrorifici. Quello che viene considerato un bene primario e indispensabile manca un giorno e l’altro no, con continue rotture all’Acquedotto Abatemarco. L’ultima appena ieri, con l’acqua che ha salutato i cittadini già dalle 12 di ieri mattina. I serbatoi non bastano, specialmente se l’emergenza si prolunga come accaduto pochi mesi fa, quando il problema è durato praticamente ventiquattr’ore.
La stanchezza dei cittadini è evidente e il collettivo “La Base” ha convocato per le 10 di oggi una manifestazione proprio sotto la sede di Sorical, a Rende. Gli attivisti del gruppo non hanno dubbi: è giunto il momento di protestare per i continui disagi creati alla cittadinanza. «La cattiva gestione del sistema irico non è una novità e se si riesce a vivere è solo perché i condomini hanno dei sistemi di accumulo che, però, non tutti possiedono». Un bene primario che, insomma, viene negato a molti. O meglio, a coloro che non hanno un’autoclave.
«Politica incapace di investire e protestare»
Nessuno sconto, neanche alla politica che negli anni «è stata incapace di investire nella rete idrica, incapace di battere i pugni per avere i fondi necessari e, quando i fondi c’erano, incapace di saperli spendere adeguatamente». “La Base” denuncia anche uno «scaricabarile fra comuni, regione e Sorical, ma i vertici dell’azienda sono direttamente nominati dalla politica regionale».
La convocazione dei manifestanti è per questa mattina in Piazza Matteotti a Rende: «A cosa sono serviti – si chiedono da “La Base” – i soldi delle bollette? Qual è il servizio offerto? La situazione non è più sostenibile, per questo pretendiamo parola per difendere un diritto essenziale e per chiedere trasparenza, investimenti e rispetto»


