Sangue a San Lorenzo del Vallo, Luigi Galizia si presenta dai carabinieri
I carabinieri e la procura di Castrovillari lo cercavano da diversi giorni, ma Luigi Galizia si è presentato spontaneamente alla caserma dei carabinieri di Spezzano Albanese. L’uomo avrebbe risposto alle domande del procuratore Facciolla. Ha bussato alla porta della caserma dei carabinieri di Spezzano Albanese e si è presentato all’appuntato come Luigi Galizia, fratello di
I carabinieri e la procura di Castrovillari lo cercavano da diversi giorni, ma Luigi Galizia si è presentato spontaneamente alla caserma dei carabinieri di Spezzano Albanese. L’uomo avrebbe risposto alle domande del procuratore Facciolla.
Ha bussato alla porta della caserma dei carabinieri di Spezzano Albanese e si è presentato all’appuntato come Luigi Galizia, fratello di Damiano Galizia, il ragazzo ucciso da Francesco Attanasio lo scorso fine aprile in un appartamento di Arcavacata, frazione di Rende.
I carabinieri facenti parte della Compagnia di San Marco Argentano hanno avvertito il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla che è partito dalla città del Pollino in pochi minuti insieme al pm Valentina Draetta e lì è stato raggiunto dai comandanti del Nucleo Investigativo di Cosenza, diretto dal capitano Giuseppe Sacco, e del Reparto Operativo, guidato dal tenente colonnello Milko Verticchio.
Luigi Galizia fino a ieri mattina era assente dal contesto familiare ed era ricercato dai militari dell’Arma che lo avrebbero voluto sentire come persona informata sui fatti. Secondo quanto trapela, nonostante il contenuto delle risposte è ovviamente top secret, l’uomo di San Lorenzo del Vallo avrebbe risposto alle domande e al termine dell’interrogatorio ha lasciato la caserma dei carabinieri di Spezzano Albanese.
La Benemerita indaga sulla mattanza di San Lorenzo del Vallo avvenuta lo scorso 30 ottobre, dove sono state uccise all’interno del cimitero comunale due donne: Edda Costabile, 77 anni, e Ida Maria Attanasio, 52 anni. Dodici colpi di pistola contro le due vittime, di cui due non andati a segno. Sette proiettili scaricati contro l’insegnante in pensione e tre a bruciapelo contro sua figlia.
Il procuratore capo Facciolla nei giorni scorsi aveva dichiarato di essere fiducioso e di avere le idee chiare sulle indagini, chiedendo anche una collaborazione anche anonima a coloro i quali quel giorno erano dentro il cimitero qualora avessero visto il volto dell’assassino. Tuttavia, l’inchiesta alla luce degli ultimi accertamenti investigativi e delle persone sentite come informate sui fatti sembra più complessa di quanto ci si aspettasse. Il lavoro degli investigatori, però, continua nella direzione di non lasciare nulla al caso. Nei giorni scorsi è stata ritrovata l’auto abbandonata di Luigi Galizia ed è stata analizzata quella della compagna di Damiano Galizia. La procura di Castrovillari è determinata a risolvere uno dei fatti di sangue più cruenti avvenuti in Calabria negli ultimi cinque anni. (Antonio Alizzi)