Presunta combine, assolti Alessio Galantucci e Pietro Iannazzo
Dalla giustizia sportiva alla giustizia ordinaria il risultato non cambia: l’ex attaccante del Cosenza assolto anche dal tribunale di Cosenza. Finisce nel miglior modo possibile la vicenda giudiziaria di Alessio Galantucci, accusato di aver combinato una partita di Eccellenza ai tempi in cui militava nel Castrovillari. Nel processo svoltosi a Cosenza, il giocatore doveva difendersi
Dalla giustizia sportiva alla giustizia ordinaria il risultato non cambia: l’ex attaccante del Cosenza assolto anche dal tribunale di Cosenza.
Finisce nel miglior modo possibile la vicenda giudiziaria di Alessio Galantucci, accusato di aver combinato una partita di Eccellenza ai tempi in cui militava nel Castrovillari. Nel processo svoltosi a Cosenza, il giocatore doveva difendersi dal reato di frode sportiva insieme a Pietro Iannazzo, ritenuto capo dell’omonima cosca di Lamezia Terme, e all’epoca dirigente del Sambiase.
Galantucci, difeso dall’avvocato Piero Perri nella giustizia sportiva e dall’avvocato Pino Perri dinanzi al tribunale di Cosenza, ha fatto prevalere le sue ragioni, in merito alla presunta combine nella gara di Eccellenza tra Gallico-Catona. Questa partita interessava direttamente al Sambiase di Riccardo Petrucci, condannato in abbreviato con pena sospesa.
L’allenatore cosentino avrebbe quindi contattato l’attaccante per far sì che la squadra in cui militava perdesse quell’incontro. Tutti elementi indiziari non sufficienti per giungere a una condanna di Galantucci e Iannazzo, assolti con formula piena dal tribunale di Cosenza.