Operazione nel Savuto, la droga veniva acquistata a Cosenza
Anche nell’operazione antidroga nel Savuto, decisive ai fini investigativi le intercettazioni. Ecco dove si rifornivano gli spacciatori. Le intercettazioni e i pedinamenti meticolosamente operati dai militari nei confronti dei numerosi indagati hanno consentito non solo di addivenire alla completa mappatura della fitta rete di relazioni esistenti tra i vari pusher roglianesi, ma anche di individuare
Anche nell’operazione antidroga nel Savuto, decisive ai fini investigativi le intercettazioni. Ecco dove si rifornivano gli spacciatori.
Le intercettazioni e i pedinamenti meticolosamente operati dai militari nei confronti dei numerosi indagati hanno consentito non solo di addivenire alla completa mappatura della fitta rete di relazioni esistenti tra i vari pusher roglianesi, ma anche di individuare ed aggredire il livello criminale superiore.
Cosenza zona di rifornimento delle sostanze stupefacenti
Il canale di approvvigionamento così delineato, emerso via via anche grazie ai numerosi rinvenimenti di sostanze illecite e riscontri effettuati, ha permesso di risalire ai fornitori dello stupefacente. Diversi quelli individuati ed identificati in varie aree del capoluogo bruzio, purtroppo già passati alle cronache per essere a loro volta teatro del fenomeno dello spaccio di sostanze: Via Popilia, Piazza dei Valdesi, i vicoli del centro storico. Le responsabilità dei fornitori cosentini sono documentate con riscontri oggettivi che hanno consentito alla Procura della Repubblica di Cosenza di chiedere ed ottenere misure cautelari personali anche nei loro confronti.
Dove veniva nascosta la droga?
Diversi, poi, i metodi escogitati dai pusher per trasportare lo stupefacente nel roglianese senza cadere nelle maglie dei controlli dei Carabinieri della locale Compagnia: le sostanze illecite erano più classicamente nascoste nelle insenature dei motori delle automobili o negli indumenti intimi delle fedeli compagne, ma anche, in modo decisamente più originale, all’interno delle aste delle stampelle fingendosi a loro volta claudicanti, circostanza da cui trae il proprio nome l’odierna operazione.
Contestualmente agli arresti i Carabinieri hanno eseguito anche 11 decreti di perquisizione domiciliare, emessi dalla Procura della Repubblica di Cosenza, nei confronti di altri soggetti indagati in stato di libertà per “detenzione e cessione di sostanze stupefacenti”.