La procura di Cosenza intende fare luce sulla morte del neonato, deceduto dopo sei giorni dal parto. Ieri l’autopsia.

Sono diciotto le persone indagate dalla procura di Cosenza per la morte del neonato, di nome Francesco, deceduto per cause ancora non accertate nel reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva dell’ospedale “Annunziata”. (leggi qui la notizia). L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto da parte del pubblico ministero Donatella Donato, in quanto ieri l’ufficio inquirente, coordinato dal procuratore capo Mario Spagnuolo, ha dato il via all’autopsia, eseguita sul corpo del neonato, prematuramente scomparso.

Toccherà dunque ai medici legali, nominati dalla procura di Cosenza, capire quali siano state le cause che hanno portato alla morte di Francesco, i cui genitori e parenti chiedono giustizia e verità. Una verità processuale che dovrà ripercorrere tutte le fasi: dagli attimi prima della nascita ai momenti successivi. Il neonato, infatti, aveva il viso tumefatto e, secondo quanto si apprende, delle sospette fratture agli arti superiori. Tuttavia, vista la delicatezza del caso, è prematuro fare ipotesi sulle cause, ma è doveroso attendere gli esiti dell’esame autoptico che, ovviamente, chiariranno la situazione. Ieri infatti i legali della famiglia, Valentina e Teresa Gallucci hanno invitato tutti alla massima prudenza.

Nella denuncia presentata in procura il giorno dopo del decesso, i genitori hanno lamentato il fatto di un lungo travaglio e la difficoltà a far nascere il neonato di Cosenza col parto naturale. Qualche giorno dopo, invece, il direttore del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva di Cosenza, Gianfranco Scarpelli (leggi qui la replica), aveva spiegato la sua versione dei fatti, dando delle spiegazioni di natura clinica sia sulle condizioni della mamma sia su quelle del neonato. La palla, tuttavia, ora passa ai magistrati che con l’ausilio dei consulenti tecnici dovranno dare risposte alla famiglia del piccolo (e sfortunato) Francesco. (a. a.)