Accuse a Pino Tursi Prato, la difesa: «Intercettazioni inutilizzabili»
Accuse a Pino Tursi Prato, parla la difesa. Sono iniziate stamane le udienza davanti al tribunale del Riesame di Salerno degli indagati coinvolti nell’inchiesta “Genesi“, coordinata dalla Dda di Salerno. Il primo a comparire dinanzi ai giudici cautelari è stato l’ex consigliere regionale calabrese, Pino Tursi Prato. La difesa – composta dagli avvocati Franz Caruso,
Accuse a Pino Tursi Prato, parla la difesa. Sono iniziate stamane le udienza davanti al tribunale del Riesame di Salerno degli indagati coinvolti nell’inchiesta “Genesi“, coordinata dalla Dda di Salerno. Il primo a comparire dinanzi ai giudici cautelari è stato l’ex consigliere regionale calabrese, Pino Tursi Prato. La difesa – composta dagli avvocati Franz Caruso, Cataldo Intrieri e Michele Filippelli – ha esposto le ragioni per le quali le intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche del procedimento penale “Genesi” sarebbero state già utilizzate nell’inchiesta “Thomas“, dalla quale provengono. Dunque, secondo i difensori di Pino Tursi Prato le stesse non potrebbero essere utilizzate, come sentenziato di recente dalle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione.
Accuse a Pino Tursi Prato, dall’inchiesta “Thomas” a “Genesi”
L’inchiesta “Thomas” infatti riguarda tre esponenti del Crotonese che, secondo la Dda di Catanzaro, sarebbero legati al clan Grande Aracri di Cutro. Tra questi ci sono lo stesso Pino Tursi Prato, Nicola Adamo, il banchiere Ottavio Rizzuto (indagato anche in “Genesi”), un cardiologo romano, Alfredo Sestito e l’imprenditore Le Rose. Questa indagine inizia nel 2016, mentre quella “Genesi” viene avviata solo nel 2018. Per questo motivo, le intercettazioni non sarebbero legittime visto il “travaso” da un procedimento all’altro.
Tuttavia, c’è attesa per capire come si muoverà la difesa di Marco Petrini, il giudice della Corte d’Appello di Catanzaro accusato di aver aggiustato o tentato di aggiustare sentenze in cambio di soldi e sesso. Il magistrato di Foligno si trova in carcere ma, secondo quanto si apprende, sarebbe stato già interrogato due volte dai magistrati coordinati attualmente dal procuratore facente funzioni di Salerno, Luca Masini. Il nuovo procuratore capo di Salerno, invece, sarà Giuseppe Borrelli, ex procuratore aggiunto di Catanzaro. Si attende solo il suo insediamento.