L’Uefa ha confermato le sue intenzioni e Gravina ne prende atto: i campionati nazionali vanno conclusi senza se e senza ma. Per fa sì che ciò avvenga, è favorevole a spostare le coppe a luglio e agosto lasciando in precedenza spazio ai campionati. Altro segnale importante è arrivato con il rinvio dei playoff delle nazionali per l’Europeo 2021: mancano ancora quattro posti da assegnare. Sponda importante per la Federazione italiana, dove il presidente è favorevole da tempo a concludere in qualche modo i campionati.

Gravina recepisce dettami della Uefa

«Superata la crisi dovremo ripartire – ha detto Gravina commentando le parole della Uefa su TMW -. Il calcio si sta interrogando sulle modalità di questa ripartenza, la priorità assoluta è la conclusione dei campionati. E’ una esigenza per definire gli organici ed evitare una estate piena di contenziosi legali. Ciò non toglie che la federazione deve valutare anche altre ipotesi. Io ho coinvolto il nostro comitato scientifico, ricca di illustri professionisti. Fino al 18 aprile ci dovrebbe essere il lockdown, l’ipotesi è partire dal 20 di maggio o in un’ultima analisi ai primi di giugno, potremo a luglio definire i nostri campionati. Sappiamo che sono ipotesi, vogliamo dare un messaggio di speranza a tutti i cittadini. Sappiamo che il calcio è un settore che passa in secondo piano nella lotta al virus. Lo Scudetto? Senza finire il campionato bisogna decidere solo di assegnarlo o meno. La stessa Juventus credo abbia espresso un non gradimento di una soluzione di questo tipo».

Questione retrocessioni

Forte delle indicazioni provenienti dalla Uefa, Gabriele Gravina commenta anche la possibilità di un blocco totale del campionato. La cancellazione, in parole povere. «Annullare credo sia abbastanza complicato, con un torneo che ha visto la disputa di oltre due terzi della stagione. Ci sarebbe una grave ingiustizia che porterebbe ad una emergenza legale durante una emergenza epidemiologica. Poi c’è l’indicazione, di interesse internazionale, sulle società che devono andare in Europa. Non è il momento per questi ragionamenti. E’ chiaro che chi ha il diritto a partecipare ad un campionato diverso, parlo della Serie B, sarebbero le prime due, non certo la terza, che dovrebbe affrontare i playoff. Nessuno può rivendicare la promozione da terza in classifica. Ripeto che comunque farò di tutto per la definizione dei campionati in campo, una estate in tribunale non sarebbe un atto di grande responsabilità».