Terremoto nella ‘ndrangheta, si pente Nicolino Grande Aracri | IL PROFILO DEL BOSS
Nicolino Grande Aracri collabora con la giustizia. Svolta epocale per la magistratura. Si tratta di uno dei boss più temuti in Calabria.
Il boss di Cutro, Nicolino Grande Aracri collabora con la giustizia. Lo scrive il Quotidiano del Sud, in un servizio firmato dal collega Antonio Anastasi, che da anni segue le vicende giudiziarie della ‘ndrangheta in provincia di Crotone. E’ senza alcun dubbio una notizia clamorosa che avrà ripercussioni notevoli sul fronte mafioso. Nicolino Grande Aracri infatti non è uno dei tanti ‘ndranghestisti, ma è uno dei capi società più temuti in Calabria. A livello criminale “nasce” con l’operazione “Scacco Matto“, scattata nel dicembre del 2000, da cui subì la prima condanna per associazione mafiosa.
Nicolino Grande Aracri tra Calabria ed Emilia
Grande Aracri ha costruito il suo potere partendo da Cutro, luogo in cui viene consacrato il suo “Locale di ‘ndrangheta”, estendendo i tentacoli anche in Emilia Romagna, Veneto e Lombardia. Parliamo quindi di una potenza economica di un certo spessore. Nicolino Grande Aracri, oltre a deliberare omicidi eccellenti, ha saputo costruire rapporti con la politica e l’imprenditoria emiliana e calabrese, riuscendo ad imporsi pure nelle province di Catanzaro e Cosenza.
La notizia del pentimento di Nicolino Grande Aracri è una scossa tellurica per la cosiddetta “zona grigia” calabrese ed emiliana, da intendersi professionisti del diritto e di altri pezzi del tessuto sociale-economico del Paese. Da oggi la sua vita cambia totalmente corso. E potrà raccontare ai magistrati della Dda di Catanzaro e di Bologna tutte le “malefatte” che non sono emerse durante anni di indagini a suo carico. Per la ‘ndrangheta, dal Pollino allo Stretto, è un duro colpo, un vero e proprio terremoto.