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Vaccino covid, terza dose con Moderna e J&J: Fda dice sì

Dose ‘booster’ di vaccino anti-Covid con Johnson&Johnson e Moderna, la Food and Drugs Administration statunitense (Fda) ha dato il via libera. La terza dose di Pfizer era già stata autorizzata a settembre. L’agenzia americana preposta al controllo dei farmaci ha poi approvato la somministrazione del richiamo vaccinale con un siero diverso da quello con cui

Vaccino covid, terza dose con Moderna e J&J: Fda dice sì

Dose ‘booster’ di vaccino anti-Covid con Johnson&Johnson e Moderna, la Food and Drugs Administration statunitense (Fda) ha dato il via libera. La terza dose di Pfizer era già stata autorizzata a settembre. L’agenzia americana preposta al controllo dei farmaci ha poi approvato la somministrazione del richiamo vaccinale con un siero diverso da quello con cui era stato avviato il ciclo primario. La Fda ha dato inoltre il suo ok al ‘mix’ di vaccini autorizzati (Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson) per la terza dose. In sostanza, arriva il via libera al richiamo con uno qualsiasi dei tre vaccini, a prescindere da quale sia stato assunto per la prima e seconda dose (nel caso di J&J monodose). La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha quindi autorizzato le dosi di richiamo di entrambi i vaccini Covid-19 prodotti da Moderna e Johnson & Johnson e ha anche affermato che uno qualsiasi dei tre vaccini autorizzati potrebbe essere utilizzato come richiamo in un approccio “mix and match”, si legge in una nota.

TERZA DOSE, CHI DEVE FARLA IN ITALIA

Terza dose di vaccino anti-Covid per tutti i ‘fragili’ e per gli over 60 dopo almeno 6 mesi da completamento primo ciclo. Il ministero della Salute ha allargato la platea della popolazione che può ricevere la dose ‘booster’. “L’evidenza scientifica e il confronto con la comunità internazionale ci porterà, passo dopo passo, a valutare” la dose ‘booster’ “eventualmente anche per altre categorie, che oggi però sono fuori da quelle indicate”, ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza, rispondendo a un’interrogazione al Question time alla Camera.

“La terza dose – ha ricordato – è stata autorizzata nel nostro Paese in sintonia con le indicazioni dell’Ema”, l’Agenzia europea del farmaco, “prima di tutto per gli immunocompromessi. In questo caso la somministrazione deve avvenire non prima di 28 giorni” dopo la seconda “e tecnicamente per la comunità scientifica non si tratta di un vero e proprio richiamo o ‘booster’, ma di un completamento del ciclo di vaccinazione primaria. Le altre categorie che sono state autorizzate dalle autorità regolatorie italiane sono: gli ultra 80enni; gli ospiti delle Rsa, e questa è una valutazione figlia di una storia che conosciamo bene, di penetrazione del virus nelle Rsa; il personale sanitario a partire dai più anziani; i fragili di ogni età, oltre che gli ultra 60enni. Il richiamo per tutte queste categorie può avvenire solo dopo 6 mesi dal completamento del ciclo primario”.

fonte: Adnkronos

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