Uno dei riscontri investigativi a cui fa riferimento il gip distrettuale di Catanzaro Arianna Roccia, al fine di emettere la misura cautelare nei confronti di una parte degli indagati dell’inchiesta “Gentleman 2“, sono le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Giovanni Mellone. La Dda di Catanzaro le ha valorizzate in merito alle posizioni indiziarie di Alessandro Forastefano e Rosario Giovanni Fuoco, l’italiano proprietario di una pizzeria a Francoforte sul Meno in Germania. A tal proposito, il giudice delle indagini preliminari di Catanzaro ritiene che Alessandro Forastefano e Rosario Giovanni Fuoco abbiano fornito al sodalizio il supporto necessario per organizzare l’importazione e l’acquisto di sostanza stupefacente, partecipando alle riunioni rilevanti per il perseguimento degli scopi della consorteria e non solo. I due indagati infatti avrebbero anche finanziato l’importazione di notevoli carichi di cocaina dal Sud America.

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Nello specifico, Alessandro Forastefano avrebbe messo a disposizione del gruppo anche i camion appartenenti alla società di cui è titolare, mentre Fuoco avrebbe permesso ai presunti narcotrafficanti di organizzare il tutto all’interno del suo esercizio commerciale, individuato quale base logistica per gli incontri dei presunti associati in Germania. Ed è qui che vengono inserite le dichiarazioni del pentito Mellone.

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«Nella casa circondariale d Vasto, sono stato in camera di sicurezza con Domenico Forastefano», padre di Alessandro e Pasquale, «per circa sette mesi, lui ha un cognato che vive in Germania, il quale ha un ristorante (il collaboratore indicava, erroneamente il grado di parentela, in quanto verosimilmente dallo stesso sconosciuto, ma certamente si riferiva a Rosario Giovanni Fuoco), mediante il servizio di ristorazione, questa persona riesce a gestire il traffico di droga. Stando in Germania ho capito come funzionava il giro di droga. I Forastefano mediante i loro camion riescono a trasportare sostanza stupefacente dall’Italia alla Germania. Si tratta di grosse quantità, non so da dove parte in Italia, l’azienda di partenza si trova in Calabria, non ricordo con esattezza il luogo, si parla di eroina che viene smistata in Germania in varie zone».