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Il tribunale collegiale di Cosenza, sezione fallimentare, non ha omologato il concordato preventivo proposto dall’azienda “Amaco” Cosenza, disponendo l’apertura della liquidazione giudiziale, in ragione della rilevante esposizione debitoria dell’azienda, così com’era stata prospettata dalla procura di Cosenza, nonché della perdita di esercizio, registratasi per un importo di 2.206.485 euro in riferimento all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2021 e che, a quella data, aveva già completamente eroso il capitale sociale, portandolo a un valore negativo di oltre 900mila euro.
Secondo quanto rilevato dai giudici (Rosangela Viteritti, Francesca Familiari e Mariarosaria Savaglio) «risulta dall’ultimo bilancio, relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022, che a fronte di un attivo circolante di 2.217.157 euro, i debiti complessivi sono pari a 16.382.213 euro, peraltro tutti esigibili entro l’esercizio successivo, cosicché il rapporto tra le due grandezze, a vale a dire l’indice di liquidità a breve termine è pari a 0,13, vale a dire di poco superiore allo zero e lontanissimo dal valore unitario che indica la (mera) equivalenza tra le attività correnti e le passività correnti» si legge nel provvedimento.
«A tutto ciò si aggiunga – scrivono i giudizi della sezione fallimentare del tribunale di Cosenza – che la società ha registrato perdite di esercizio talmente notevoli da aver completamente eroso il capitale sociale, tant’è che al 31 dicembre 2022 il patrimonio netto registra un valore negativo di oltre 10 milioni di euro (al 31 dicembre 2021 il valore era negativo per un milione di euro circa».
La dottoressa Francesca Familiari è stata nominata giudice delegato per la procedura. Il dottor Fernando Caldiero sarà invece il curatore. L’udienza in cui si procederà all’esame dello stato passivo si terrà a marzo del 2024.
Amaco Cosenza fallita, la reazione di Palazzo dei Bruzi
«Nonostante i grandi sforzi prodotti il tentativo posto in essere dall’Amministrazione Comunale di rendere reversibile le criticità divenute nel tempo strutturali non è andato in porto perché il tribunale di Cosenza ne ha decretato il fallimento» scrive Palazzo dei Bruzi.
«Tutto ciò è avvenuto pur in presenza di un parere positivo sul concordato espresso dal commissario straordinario nominato dallo stesso Tribunale. Ovviamente il sindaco, Franz Caruso, e la maggioranza consiliare non intendono rinunciare al rilancio, anche aziendale, della gestione del trasporto pubblico e dei servizi di mobilità della città. Saranno assunte, pertanto, tutte le misure che la grave situazione determinatasi richiede a tutela dei lavoratori dipendenti e della continuità dello svolgimento del servizio» conclude la nota.