venerdì,Ottobre 4 2024

I “messaggi” di Francesco Patitucci dal carcere, la Dda: «È sempre lui il capo»

Investigatori e magistrati nelle carte dell'inchiesta di Recovery tratteggiano il profilo del boss, evidenziando la sua capacità di dare ordini anche dietro le sbarre

I “messaggi” di Francesco Patitucci dal carcere, la Dda: «È sempre lui il capo»

Francesco Patitucci, nonostante la detenzione avvenuta il 19 aprile 2021 dopo la sentenza di primo grado del duplice omicidio Lenti-Gigliotti, avrebbe continuato a svolgere un ruolo cruciale nel panorama della ‘ndrangheta di Cosenza. Il potere esercitato da Patitucci non si sarebbe mai affievolito, anzi, attraverso una rete ben organizzata di collaboratori, il boss avrebbe mantenuto salda la leadership all’interno del clan “Lanzino-Patitucci”. È quanto scrivono gli investigatori e i magistrati nelle carte dell’inchiesta Recovery.

Perché stato arrestato Francesco Patitucci?

Come detto, Francesco Patitucci è stato arrestato il 19 aprile 2021. A richiedere la misura cautelare era stata la Dda di Catanzaro. La Corte d’Assise di Cosenza qualche giorno prima lo aveva condannato all’ergastolo per aver partecipato al duplice delitto di mafia commesso da Gianfranco Bruni e Gianfranco Ruà il 2 febbraio del 1986. La detenzione di Patitucci sarebbe stato un evento che non avrebbe modificato gli equilibri interni del clan, mantenendo il controllo delle attività illecite. La sua capacità di influenzare le decisioni e coordinare le operazioni sarebbe stata evidente fin dalla sua prima videochiamata, avvenuta pochi giorni dopo l’arresto.

Il “fido” Antonio Illuminato

Secondo gli investigatori, Patitucci in quell’occasione avrebbe trasmesso istruzioni precise agli esponenti di spicco del clan, come Antonio Illuminato, che nel frattempo sarebbe diventato uno dei suoi uomini più fidati. Questa fiducia si è manifestata chiaramente durante i 16 mesi di libertà del capo clan, quando Illuminato avrebbe progressivamente scalato le gerarchie criminali, tanto da avere lunghi colloqui (intercettati) nella nuova abitazione di Cosenza.

Le indicazioni indirette a Silvia Guido

Durante un colloquio video tenuto il 21 aprile 2021, Patitucci avrebbe impartito indicazioni strategiche che sarebbero state comunicati, ad esempio, a Silvia Guido, all’epoca ancora moglie di Roberto Porcaro, già “reggente” del clan degli italiani di Cosenza. Silvia Guido avrebbe ha assunto un ruolo chiave nella gestione delle finanze criminali, supportando attivamente le attività di Illuminato. Le ingenti somme di denaro che Guido avrebbe avuto a disposizione testimonierebbero il suo ruolo di contabile” del clan, capace di garantire liquidità per le varie operazioni illecite. A lei, inoltre, viene attribuita la titolarità del trolley rinvenuto dai carabinieri di Cosenza a fine dicembre 2023, sequestrato in realtà al fratello Salvatore.

I soldi da far confluire nella “bacinella”

Tra marzo e aprile 2021, Guido avrebbe consegnato oltre 50mila euro a Illuminato e ad altri membri del clan, «dimostrando una prontezza e una disponibilità economica straordinarie», sostengono gli investigatori. In tal senso, gli episodi documentati nei mesi successivi confermerebbero, secondo la Dda di Catanzaro, ulteriormente la centralità di Guido nella gestione delle risorse del clan. Ad esempio, nel maggio 2021, Illuminato avrebbe inviato 10.000 euro a Guido per farli confluire nella “bacinella“.

Francesco Patitucci da giugno del 2023 al 41 bis

Nel settembre 2021, un incidente con la barca di Illuminato avrebbe richiesto un esborso di 4.500 euro per la riparazione. Anche in questa circostanza, Guido avrebbe prontamente fornito il denaro richiesto, nonostante le restrizioni economiche suggerite da Roberto Porcaro che, però, in quel momento si trovava in carcere per l’operazione “Testa di Serpente“.

Tutto ciò, per i magistrati antimafia, serve a dimostrare che Francesco Patitucci rimarrebbe il punto di riferimento del clan “Lanzino-Patitucci”, coordinando operazioni illecite e finanze. Tuttavia, il boss di Cosenza dal giugno del 2023 si trova in regime di 41 bis, da dov’è impossibile comunicare con l’esterno.

Recovery, i nomi degli indagati

  • Cosimo Abbruzzese detto Cocchino
  • Salvatore Ariello
  • Luigi Avolio
  • Bruno Bartolomeo
  • Giuseppe Bartolomeo detto Geppino
  • Gaetano Bartone
  • Antonio Basile
  • Enzo Bertocco
  • Antonio Bevilacqua detto il Topo
  • Leonardo Bevilacqua (clicca avanti per leggere i nomi degli indagati)

Articoli correlati