Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Uno dei quattro soggetti arrestati dalla guardia di Finanza di Cosenza, relativamente alla coltivazione di marijuana, lascia il carcere e passa ai domiciliari. Si tratta di Valentina De Francesco, difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cesare Badolato. Parliamo dell’inchiesta della procura di Cosenza passata al vaglio del gip Alfredo Cosenza lo scorso 8 maggio, con un’ordinanza cautelare che ha posto due persone in carcere, una ai domiciliari e una sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di residenza. De Francesco è considerato il “dominus” della coltivazione, la mente di tutto. I legali, in tema di esigenze cautelari, hanno evidenziato come i domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, potessero sostituire la misura più afflittiva.
Cosenza, coltivazione di marijuana: le indagini
L’operazione antidroga era stata avviata a seguito di un’intensa attività informativa, supportata da indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, nonché attraverso escussioni testimoniali, che hanno consentito di ricostruire uno strutturato gruppo locale dedito alla coltivazione di cannabis per la successiva produzione di stupefacente. Le intercettazioni degli indagati hanno evidenziato come il «dominus», già con precedenti specifici in materia di stupefacenti, ricercasse terreni da utilizzare per la coltivazione della cannabis non solo in considerazione della loro peculiare localizzazione, ma anche in funzione del particolare stato di disagio economico dei proprietari, ai quali veniva promesso l’acquisto a breve termine degli appezzamenti. Le piante e lo stupefacente sequestrato avrebbero reso un quantitativo stimato di 800 chili di marijuana, che, venduta al dettaglio, avrebbe consentito un illecito guadagno di circa 4 milioni di euro. Gli altri soggetti indagati sono Fabio Ricciuto, Paolo Amendola, Angelo Docimo, Francesco De Grandis e Dario Docimo.