Si diceva orgoglioso di appartenere alla ‘ndrangheta e scriveva che il procuratore Nicola Gratteri avrebbe pagato con la vita se entro la fine del 2023 lui non fosse stato rilasciato. Una lettera anonima contenete gravi minacce all’allora capo della Dda di Catanzaro e al sostituto Debora Rizza – oltre che ad altri magistrati del Distretto di Catanzaro – è arrivata all’ufficio di Procura il 24 gennaio 2023.

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L’anonimo chiedeva che venisse ridimensionata l’accusa a suo carico di appartenere a una associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, per la quale si trovava detenuto. Lo scritto conteneva «gravi minacce di morte» nei confronti di Gratteri e del suo sostituto Debora Rizza. Si parlava di un attentato col bazooka, minacciando di morte anche il fratello di Nicola Gratteri «dicendo che era noto dove costui vivesse», così come erano noti i percorsi che eseguiva sempre lo stesso procuratore. Si evocava, inoltre, l’esistenza di una organizzazione pronta a uccidere, affermando «espressamente di essere orgoglioso di appartenere alla ‘ndrangheta» (Continua a leggere l’articolo su Lacnews24.it)