Una cancellazione silenziosa, per non alzare la polvere. Eppure, nel cuore del centro storico di Cosenza, qualcosa di importante è sparito: il Centro Anziani di via Millelli, storica sede di incontro e socialità per la terza età, sembra essere stato cancellato dal nuovo piano dei Centri sociali per anziani varato dal Comune.

In un contesto amministrativo in cui si celebrano l’istituzione di tre sedi ufficiali, l’assegnazione di fondi dedicati e la nascita di comitati per garantire la gestione trasparente, appare paradossale che la struttura di via Millelli non riceva né finanziamenti, né attenzione. Un’assenza clamorosa, che solleva dubbi: dimenticanza, scelta politica o colpo di spugna?

La richiesta della Consigliera: chiarimenti urgenti

«In qualità di Consigliera Comunale – scrive Alessandra Bresciani – ho depositato un’interrogazione ufficiale al Sindaco e all’Assessorato competente. Obiettivo: ottenere risposte chiare sull’assenza di via Millelli dal piano riorganizzativo:

  1. Il Centro Anziani di via Millelli risulta chiuso, accorpato o semplicemente dimenticato?
  2. Esiste un piano per riattivarlo? E se sì, con quali tempi?
  3. Perché la sede non è stata inclusa nel nuovo provvedimento né nei finanziamenti stanziati?
  4. Che ne è dell’equità territoriale e del diritto alla socialità degli anziani del centro città?

Una struttura storica ignorata

Non sto parlando di una sede secondaria o marginale: il Centro di via Millelli ha rappresentato per anni – e tuttora rappresenta nella memoria della comunità – un punto di riferimento prezioso. Un luogo di socializzazione, dialogo, creatività e sostegno per molte persone della terza età.

Questa esclusione appare tanto più grave se si considera che le altre tre sedi (via Popilia, Donnici e Serra Spiga) sono state incluse, finanziate, e inserite in progetti e comitati partecipati. Tutti aspetti centrali per una gestione condivisa delle attività sociali, che includono centri estivi, laboratori, incontri culturali, supporto psicologico e formazione.

La prima richiesta in Commissione consiliare

Già in una recente seduta della Commissione consiliare, avevo chiesto chiarimenti riguardo a via Millelli. Presenti l’Assessore Buffone e la dirigente Fittante, avevo formalmente sollecitato la riapertura e il reinserimento del centro tra le strutture attive.

Risposta arrivata? Nessuna. O meglio: il centro è stato “ghostato”, per usare un termine caro alle generazioni più giovani. Nessuna spiegazione, nessuna giustificazione. Soltanto un vuoto istituzionale e simbolico.

Un confronto giusto: quattro sedi anziché tre

Il cuore del mio ragionamento è molto semplice: «Se ci sono fondi, regole e partecipazione per tre sedi, perché non quattro? Perché non per tutti?».

L’equità territoriale e il diritto alla socialità non devono essere privilegi solo di alcune aree della città. I quartieri della Riforma e dei Rivocati, così come il centro storico, meritano lo stesso impegno e la stessa attenzione riservati ai quartieri periferici. Del resto, creare un luogo di incontro per gli anziani nel cuore urbano serve anche a contrastare fenomeni di isolamento, di declino delle relazioni sociali e di fragilità emotiva.

Il centro è stato dimenticato… ma non da tutti

La verità, purtroppo, è evidente: il Centro Anziani del quartiere Riforma–Rivocati non è scomparso per volontà dei cittadini. Non è stato esplicitamente chiuso per mancanza di utenza, né per motivi di sicurezza strutturale. È stato semplicemente dimenticato nella burocrazia.

Ma non da tutti. Io, come rappresentante elettiva, non posso accettare che un simbolo identitario della comunità degli anziani del centro venga trattato come una semplice voce di bilancio da tagliare. Il cuore della città non può disperdersi tra periferie invisibili.